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CIO commenta la cessione delle quote della Boschi Food & Beverage S.p.A. al Consorzio Casalasco del Pomodoro

Mercoledì 11 gennaio, il Consorzio Casalasco del Pomodoro rendeva noto il processo di fusione per incorporazione semplificata della Boschi Food & Beverage S.p.A. (vedi notizia) avvenuta con la cessione delle quote in possesso dal Consorzio Interregionale Ortofrutticoli (C.I.O.).

"La fusione rappresenta il raggiungimento di un importante obiettivo – spiega Marco Crotti, Presidente CIO (nella foto a fianco) - E’ il completamento di un progetto ampio di consolidamento industriale e produttivo che con il Consorzio Casalasco del Pomodoro, nostro socio, portiamo avanti da 5 anni."

Non una vera e propria acquisizione, ma una formalizzazione di un percorso congiunto che vede le due realtà agire in sinergia per raggiungere una posizione di leadership nel settore del rosso.

L’inizio di tale risultato è da rintracciarsi nel 2007 quando il ramo d’azienda Parmalat ed i marchi ad essa legati (Pomì, Pomito e Paìs), vengono acquistati da Boschi Food & Beverage S.p.A., allora partecipata dal Consorzio Casalasco con quota di maggioranza e da CIO, con la ferma volontà di supportare il marchio e di fare vera innovazione attraverso ampliamento di gamma, ricerca e sviluppo, comunicazione.

Un iter durante il quale CIO ha affiancato il Consorzio Casalasco, coadiuvandone l’attività e sostenendone gli investimenti attraverso un vero e proprio sistema integrato, che unisce insieme le forze agricole e produttive e che lavora ogni giorno mantenendo e preservando un legame forte con il territorio, per garantire una qualità certificata dal campo al confezionamento.

Lo step conclusivo di tale percorso avviene nei mesi scorsi quando CIO cede al Consorzio Casalasco le proprie quote di partecipazione della Boschi Food & Beverage, pari al 13%.

Essendo il Consorzio Casalasco socio CIO, l’acquisizione della società, e con essa anche del marchio Pomì, rappresenta in realtà la fase finale di un passaggio portato avanti con continuità dal 2007 a oggi.

"Cedere le nostre quote – conclude Marco Crotti - rappresenta un altro passo importante della nostra mission che fin dal 2000, anno della nostra costituzione, si traduce nel sostenere la crescita dei nostri soci facilitando tutte le sinergie necessarie al rafforzamento della cooperazione, nel legame con il territorio stesso, attraverso la valorizzazione del loro prodotto. Così come abbiamo agito con il Casalasco in questi anni, favorendo la sua attuale e straordinaria posizione di leadership sui mercati internazionali."

CIO, che ha sede a Parma e conta fra i suoi associati, oltre al Consorzio Casalasco, anche altre importanti realtà quali ARP (Agricoltori Riuniti Piacentini) e AINPO (Associazione Interprovinciale Produttori Ortofrutticoli), si conferma la più importante AOP di pomodoro da industria in Europa con oltre 800 Aziende Agricole Associate e 900.000 tonnellate di pomodoro fresco prodotto, delle quali 550.000 trasformate nei propri stabilimenti.

Grazie all'adozione dei disciplinari di Qualità controllata e Produzione Integrata, CIO garantisce un elevato standard di qualità della materia prima e una tracciabilità totale "dal seme al barattolo".
Data di pubblicazione:

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