La surgelazione mantiene però inalterate anche le proprietà organolettiche e di freschezza nel prodotto surgelato, posticipandone il deterioramento. Tuttavia, molti processi enzimatici sono soltanto rallentati dal freddo, quindi è preferibile interrompere l'attività enzimatica prima della surgelazione, attraverso il cosiddetto "blanching" (scottatura) oppure l’impiego di additivi (ad esclusione dei conservanti, proibiti per legge).
Il "congelamento", invece, è un procedimento "casalingo" o domestico, in cui la formazione dei cristalli di ghiaccio avviene lentamente e con dimensioni maggiori rispetto a quelli prodotti mediante la surgelazione. I grossi cristalli provocano la rottura delle pareti e delle membrane cellulari, causando normalmente, dopo lo scongelamento, una perdita di turgidità dei tessuti, dispersione del liquido tissutale e dei nutrienti.
Surgelazione e congelamento si differenziano dunque sia per temperature che tempi d'applicazione del trattamento.
Il Decreto legislativo n. 110 del 27 gennaio 1992 regola la produzione, la distribuzione e la vendita degli alimenti surgelati. In particolare, prescrive che il prodotto surgelato sia confezionato in modo da garantire l'integrità dell'alimento, indicando tempistiche e modalità di conservazione e le istruzioni per lo scongelamento e il consumo.