Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Prof. Umberto Mazzucchi et alii

Il colpo di fuoco del pero e del melo si puo' combattere con un batteriofago

Lo sviluppo del progetto EAFAGO di Spinner 2013 ha offerto occasione di approntare una tecnica di lotta biologica al colpo di fuoco delle pomacee con uso di un batteriofago. I batteriofagi sono virus capaci di infettare i batteri e causarne la morte per lisi (Fig. 1). Una singola particella fagica può infettare una cellula batterica e moltiplicarsi al suo interno parecchie decine di copie. La cellula batterica infettata ripiena di particelle neoformate muore e la sua parete si disintegra liberando nell’ambiente le particelle fagiche pronte a contattare ed aggredire nuove cellule batteriche.


Fig.1. Tipico batteriofago con coda, litico nei confronti di Erwinia amylovora, agente del colpo di fuoco delle pomacee. La testa di forma esagonale è larga circa 50-60 nanometri.

Un batteriofago litico purificato, autoctono della regione Emilia-Romagna, è stato saggiato con successo per la sua attività in vitro, in vivo e in planta nei confronti di Erwinia amylovora, agente causale del colpo di fuoco. Completata la caratterizzazione molecolare in corso,il batteriofago sarà proposto per un brevetto allegando abbondante documentazione di dati sperimentali. Il batteriofago è stato selezionato da una collezione di trenta fagi isolati in diverse località padane.

Un batteriofago litico attivo contro i ceppi di E. amylovora presenti in Italia Settentrionale (incluse le province di Trento e di Bolzano) costituisce uno strumento innovativo supplementare per la lotta integrata al colpo di fuoco,particolarmente durante le fioriture delle piante ospiti, momenti critici e problematici per gli interventi di lotta chimica (Fig.2). Durante il periodo di fioritura sarebbero auspicabili solo interventi di lotta biologica compatibili con la pianta ospite e con l’ambiente (Vanneste, 2011. Acta Hortic., 896, 409).


Fig.2. Infiorescenza di pero mostrante due fiori anneriti a seguito di infezioni di Erwinia amylovora.

La lotta biologica alle malattie batteriche con uso di batteriofagi è attualmente oggetto di attenzione da parte della fitoiatria internazionale (Jones et al., 2007. Ann. Rev. Phytopath.) e in Canada si sta sperimentando in questi anni l’uso in frutteto di un batteriofago contro il colpo di fuoco (Roach et al., 2009. Society for Industrial Microbiology, Annual Meeting and Exibition, S19). In Italia un fago è già stato sperimentato con successo nella lotta alla maculatura batterica delle pesche (Saccardi et al.,1993. Phytopath. Medit.), un patosistema più complesso rispetto alla fioritura delle pomacee per la lunga esposizione dei frutti al patogeno (maggio-agosto).

La ricerca per la messa a punto è stata fatta nel laboratorio di fitobatteriologia del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientli (DiSTA) della Università di Bologna nell’ambito di una convenzione con la ditta CIFO spa (San Giorgio di Piano, Bologna).

Per ulteriori informazioni:
Dr. Mazzucchi Antonio, Laureato in Scienze Agrarie, Proponente del Progetto EAFAGO, Spinner 2013.

Dr.ssa Carla Lucchese
Tecnico D2,Area Tecnico-Scientifica
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali
Università degli Studi di Bologna

Prof. Umberto Mazzucchi
Professore di Patologia Vegetale della Alma Mater
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali
Università degli Studi di Bologna
Email: umberto.mazzucchi@unibo.it
Data di pubblicazione: