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Ritornano le giuggiole, tipico frutto del Veneto

E' tempo di giuggiole, uno degli ultimi frutti autunnali; le prime sono già arrivate sulle tavole. Hanno la dimensione delle olive. Maturando passano da un colore verde lucido al rossastro, al porpora e al bruno, mentre la superficie si fa rugosa. Polpa giallastra. Cambia anche il sapore: da gusto di mela a quello di dattero (tanto che sono chiamate anche datteri cinesi).



Il giuggiolo è una pianta familiare nel Veneto, dalla nobile storia. Proviene dalla Siria, ma secondo un'altra versione potrebbe essere anche originario dell'Africa settentrionale. Da oltre 4 mila anni è coltivato in Cina ed in India.

In Italia lo portarono i romani che lo chiamarono "Zyzyphus zizyphus", parola dalla quale deriva il veneto "zizoea".

La pianta, della famiglia della ramnacee, trovò condizioni ottimali in particolare nelle isole di Venezia e nell'entroterra, nei colli Euganei, sul versante esposto al sole, e nell'area del Lago di Garda.

Per tradizione veniva piantata nei broli e nei giardini della case signorili, ma la si trovava spesso anche davanti alle case coloniche. Se ne apprezzavano i frutti, che venivano mangiati freschi o leggermente avvizziti. Con essi si faceva il "brodo di giuggiole", un liquore molto dolce che mandava in sollucchero, che dava una sensazione di intimo godimento e di felicità. Da qui il significato di "andare in brodo di giuggiole", andare in estasi, espressione tuttora molto usata. Si riteneva, tra l'altro, il giuggiolo una pianta che portava fortuna.
 


L'albero era stato un po' dimenticato, ma da alcuni anni viene riscoperto sia come pianta ornamentale che ingentilisce case, orti e giardini, sia come albero da frutto. La sua diffusione si sta allargando: una pianta di moda nel Veneto.

Le giuggiole sono sempre più presenti sulle tavole: un frutto che stuzzica ed è piacevole da gustare. Le propongono i ristoranti di élite. Si trovano sempre più spesso, a partire dalla fine di settembre, nei mercati, dai fruttivendoli e, da un po' di tempo, anche nei supermercati.

OPO Veneto ne tratta una discreta quantità. Resta un frutto per amatori, buongustai, appassionati di frutti di stagione e tipicamente locali.

E' dunque un prodotto di nicchia che piace, ispira simpatia, fa bene. E' considerato per le sue proprietà medicinali (lenitive, lassative, diuretiche, antiinfiammatorie) e dietetiche. E' riscoperto, a livello locale, anche il brodo di giuggiole.

Prezzi tutto sommato apprezzabili, anche se decisamente più bassi rispetto a qualche anno fa. Il fatto è che ormai il giuggiolo è piantato in tantissime case come albero ornamentale, e quindi c'è una abbondanza di giuggiole a portata di mano, le quali vengono raccolte e regalate.

Per maggiori info, visita il sito: www.ortoveneto.it
Data di pubblicazione:

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