Broccoli al peperoncino, cosi' proteggono di piu' dal tumore
Il merito è della mirosinasi, un enzima naturalmente presente nei broccoli, ma anche nel peperoncino, nella senape e nel wasabi, ai quali conferisce il caratteristico sapore "pungente": è grazie a questo enzima infatti che si forma il sulforafano, l'ormai noto componente anticancro. Maggiori quantità di mirosinasi si riescono a consumare, più i broccoli si rivelano anti-tumorali: l'ideale, quindi, è mangiarli crudi, o appena cotti - meglio al vapore che bolliti, per 2-4 minuti - perché le cotture troppo prolungate degradano l'enzima. E aggiungere i condimenti piccanti consigliati ne potenzia l'efficacia: "Questo studio dimostra che l'accoppiamento con un altro alimento che contiene la mirosinasi è in grado di aumentare i benefici antitumorali dei broccoli anche quando risultano troppo cotti", spiega Jenna Cramer, autrice principale dello studio.
I ricercatori sono giunti al risultato dopo aver misurato in un gruppo di volontari i composti bioattivi dei broccoli presenti nel sangue 30 minuti e tre ore dopo il consumo di soli broccoli o di broccoli accompagnati da altri alimenti contenenti mirosinasi, rilevando che nel secondo caso i livelli dei composti nell'organismo dei partecipanti erano molto più alti. Quanto alle dosi consigliate, tra le 3 e le 5 a settimana dovrebbero essere sufficienti per una buona protezione, spiegano i ricercatori.
Non solo condimenti piccanti, però: altri alimenti che amplificano i benefici dei broccoli se consumati insieme sono i ravanelli, i cavoli, la rucola, il crescione e i cavoletti di Bruxelles.