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L'alchechenge: il super-frutto ricco di antiossidanti che arriva dal Sudamerica

Nativa del Sudamerica ed apprezzata dagli Inca per molto tempo, la Physalis peruviana, conosciuta come alchechenge, uchuva, bacca degli Inca o ribes del Capo, predilige le alte quote delle regioni andine ma si è anche adattata bene quando è stata esportata nel Capo di Buona Speranza (Sudafrica) intorno al 1800.

La Physalis peruviana appartiene alla famiglia delle Solanaceae - ovvero la stessa delle patate, peperoni, melanzane e dei pomodori - ed il suo frutto pare essere un piccolo tesoro.

Secondo un articolo pubblicato su Honest to Goodness, il consumo di alchechenge infatti porta molti vantaggi all’organismo umano, in quanto le proprietà di questo frutto sono molteplici:
  • è ricco di antiossidanti, ne contiene addirittura di più delle bacche di goji, del tè verde e dei mirtilli;
  • contiene tre volte più fibre e proteine della maggior parte della frutta secca;
  • una porzione di 50-55g di alchechenge ha più potassio di una banana;
  • è ricco di vitamina C e di fosforo;
  • contiene una bassa quantità di sodio.
I carotenoidi contenuti nell'alchechenge inoltre hanno dimostrato di possedere forti qualità anti-infiammatorie ed antiossidanti. La presenza di melatonina invece significa che il consumo di questo frutto può aiutare a prevenire e curare le malattie associate con lo stress ossidativo, incluse quelle neurodegenerative legate all’avanzare dell’età. 
Data di pubblicazione:

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