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Confagricoltura sul PSR Sicilia

Bene l'impegno di spesa della Regione, ma bisogna fare di più per superare la crisi

Confagricoltura accoglie con soddisfazione l’annuncio del Ministro per le Politiche agricole Galan che l’obiettivo che ci si era dati, cioè evitare il disimpegno automatico delle risorse messe a disposizione dall’Unione europea per i piani di sviluppo rurale, è stato praticamente raggiunto (vedi precedente articolo).

"Eravamo fortemente preoccupati - ha dichiarato Confagricoltura - che risorse indispensabili andassero perse, mentre era di assoluta priorità che venissero spese nella loro completezza. Le imprese agricole hanno bisogno di investire, di rinnovarsi, di innovare le tecniche colturali ed aziendali. Lo avevamo anche sottolineato nell’incontro promosso con gli assessori regionali a giugno scorso. Si è dimostrato che Ministero, Regioni, Agea, facendo sistema, sono riusciti a raggiungere quei risultati che, solo poco tempo fa, sembravano quasi impossibili".

Per quanto riguarda la Regione Sicilia, all’indomani della diffusione della notizia (vedi precedente articolo) riguardante la percentuale delle somme delle somme del Piano di sviluppo rurale già impegnate (68,5%) che metterebbe la Regione al riparo dai rischi di disimpegno automatico dei fondi comunitari, la Confagricoltura siciliana dichiara: "Bene l’impegno di spesa dei fondi comunitari, ma tali interventi da soli non bastano per uscire dalla crisi".

"Con l’auspicio che all’impegno di spesa faccia seguito una più rapida erogazione degli interventi - sottolinea il presidente di Confagricoltura Sicilia, Gerardo Diana (nella foto) - si tratta di un ottimo segnale nei confronti di un settore in continua regressione e che, proprio per questa ragione, necessita di altri e più urgenti interventi di tipo strutturale".

Il riferimento è in particolare a tutte le altre misure contenute nell’ultima finanziaria regionale, molte delle quali non attuate ed altre con significativi tagli sulle iniziali assegnazioni finanziarie.

"Sono due - prosegue Diana - le questioni che al momento più ci preoccupano legate essenzialmente al ricorso all’esercizio provvisorio della Regione ed alla definizione della nuova finanziaria".

La prima, quella di operare sulla spesa fissa solo in dodicesimi, rischia di vanificare la recente proroga del regime "de minimis", al 31 dicembre 2011 per tutte le somme impegnate entro il prossimo mese di marzo.

Si tratta della prosecuzione della misura straordinaria autorizzata da Bruxelles per tutto il 2010, in risposta alla crisi economica e che ha introdotto l’innalzamento da 7.500 a 15.000 euro, sempre nell’arco di un triennio, del livello di aiuto concedibile a ciascuna impresa agricola.

La seconda, ancora più allarmante, di una nuova manovra finanziaria che nell’ottica dei tagli a tutte le spese non fisse tolga quello che era stato stanziato nella precedente.

"L’auspicio - prosegue Diana - è che si esca, attraverso l’operazione di trasparenza del Bilancio auspicata da tutte le forze datoriali e sindacali della Sicilia e condivisa dal Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, da questa sorta di 'tela di Penelope' della finanza regionale che fa salutare come grandi vittorie il ripristino di somme originariamente assegnate".

Il riferimento è agli interventi a favore dei danni provocati dalla peronospora, che nell’ultima legge approvata dall’Assemblea regionale siciliana per i precari hanno visto aggiungere otto milioni di euro al relativo capitolo di spesa, salvo poi a scoprire che con tale integrazione la somma complessiva torna a 30 milioni di euro, tanti quanti erano originariamente assegnati nella finanziaria 2010.

"Quello dell’impegno dei fondi comunitari - conclude Diana - è comunque un buon punto a favore dell’amministrazione regionale che fa ben sperare per il futuro se si saprà subito mettere mano alle modifiche del PSR da tempo auspicate e necessarie per rendere più accessibili gli interventi".

Fonte: Confagricoltura Sicilia