Nell’ambito di questo ortaggio comune (vedi scheda), la carota di Polignano a Mare ha una spiccata identità, che ne fa un prodotto tipico dell’agricoltura locale, per altro estremamente diversificata, potendo annoverare verdure, patate, olive e drupacee.
Le caratteristiche organolettiche peculiari rendono questo prodotto molto apprezzato e ricercato dai "gourmet" e dagli amanti delle specialità agroalimentari di grande tradizione.

Le coloratissime carote di Polignano a Mare raccolte in cassetta
Rese nella media e prodotto di qualità
Le rese, secondo le prime stime, sono nella media degli anni scorsi. La qualità è ottima.
Di diversi colori, dal giallo al bordeaux, la carota di Polignano a Mare ha una lunghezza che varia da un minimo di 15 ad un massimo di 25 centimetri e presenta la stessa consistenza di una mela. "Quest’anno ne produrremo un’ottantina di quintali, per un prezzo alla produzione che stimiamo non inferiore a 3 euro al chilo" dice Francesco Mele, produttore e coordinatore dell’Associazione "La Bastinaca di San Vito".
"La raccolta è cominciata lunedì, ma non è potuta proseguire, a causa delle piogge che hanno reso inaccessibili i fondi agricoli. Pensiamo di riprendere non appena possibile la raccolta, che poi proseguirà fino ad aprile, sempre tempo atmosferico permettendo".
L’areale di produzione
L’areale della coltura delle carote è l’agro di Polignano a Mare, centro a prevalente economica agricola, ad una manciata di chilometri da Bari.

Il nucleo più antico di Polignano a Mare sorge su uno sperone di roccia a strapiombo sul Mare Adriatico
Un territorio che non ha perduto l’identità agreste e bucolica di un tempo, essendo ancora oggi caratterizzato da splendidi esempi di architettura rurale come le masserie, ma anche da pozzi, tratturi, muretti a secco che delimitano i confini dei terreni agrari, in un panorama ricco di alberi di ulivo, ma anche di terra scura e forte, come, per altro, tutto il Tavoliere della Puglia.
E’ qui che si coltiva, ancora oggi, da tempo memorabile, la carota di Polignano a Mare, una carota il cui carattere distintivo è rappresentato dai molti colori: arancione, giallo tenue, giallo intenso, fino ad arrivare al viola scuro.

Carote di Polignano a Mare di differenti tinte cromatiche e lunghezza
Seme selezionato dai contadini
Il seme della carota viene accuratamente selezionato dai contadini e, dunque, la radice non ha il classico colore arancione (frutto di una selezione varietale olandese risalente al diciassettesimo secolo), ma quelli che la natura gli conferisce.
I contadini scelgono ogni anno le piante migliori, le pongono a dimora in piccoli appezzamenti separati e scelgono i semi delle più floride. E le ripiantano dal 15 agosto al 15 settembre, senza badare al colore: così al raccolto si hanno carote di media lunghezza (dai 15 ai 22 centimetri) che presentano un’infinità di sfumature. Ma la straordinarietà di questa coltivazione sta nel sapore di queste carote.
Campi sabbiosi e acque salmastre per l’irrigazione
I campi sono sabbiosi e presentano una salinità media piuttosto alta. Questa salinità viene esaltata dall’irrigazione, che si effettua attingendo acqua salmastra da pozzi artesiani.
Il ciclo delle irrigazioni segue quello delle maree: quando il mare è in bassa marea ai pozzi non arriva acqua e si sopperisce con piccoli bacini di riserva interrati. Un tempo la forza motrice per attingere l’acqua dai pozzi era rappresentata dagli asini. Oggi gli asini sono stati sostituiti da motori elettrici.
Le condizioni pedo-climatiche concorrono a formare un prodotto sapido e fresco.

La raccolta si fa a scalare. Comincia, a seconda delle stagioni, tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre (come quest’anno) e si protrae fino a tutto aprile, inizi di maggio.
La raccolta viene eseguita interamente a mano: è elevato, pertanto, il ricorso alla manodopera. Si smuove la terra attorno alla pianta, che viene estratta con cura, separando il fusto dalle foglie e collocando il fusto in cassette piene d’acqua salmastra.
La carota, oltreché fresca, viene anche trasformata in confetture (foto a destra), mediante un metodo artigianale, dando vita ad un prodotto sano e salutare.
L’Associazione dei produttori "La Bastinaca di San Vito"
I produttori di carote di Polignano si sono riuniti nell’Associazione "La bastinaca di San Vito" (bastinaca o pastinaca è il nome dialettale che si dà a queste carote) che ha come scopo di far conoscere questa carota e incentivare i contadini a proseguirne la coltivazione, per non perdere una delle tradizioni agricole più importanti di questo territorio.
Proprio per non smarrire il sapere che si cela dietro questo prodotto agricolo, Slow Food ha costituito sei mesi fa un Presidio, con il coinvolgimento dei produttori locali. Si tratta di uno strumento che serve anzitutto per tutelare uno dei tanti prodotti agro-alimentari tipici dell’Italia, a rischio di estinzione, ma che ha soprattutto il fine di riprenderne la coltivazione, oggi per altro affidata ancora ad agricoltori non più giovani, garantendo un reddito adeguato a chi accetta di continuare a coltivarle e promuoverne il consumo, anche attraverso la rete dei Presidi Slow Food.
Contatti:
Associazione "La Bastinaca di San Vito"
Contrada Rascinuso
70044 Polignano a Mare (BA)
Tel.: (+39) 080 5247042
Cell.: (+39) 334 9855363
E-mail: [email protected]
Web: www.terredisanvito.it