Il fico di Cosenza riscopre la vocazione del consumo fresco e ottiene consensi dal mercato
La varietà più diffusa nelle aree collinari e della fascia Tirrenica della provincia di Cosenza è il "Dottato", caratterizzata da fichi di forma ovoidale tendente al globoso. Inizialmente verde paglierino, la buccia diventa giallo verdastra quando la maturazione del frutto è avanzata, ed è molto sottile e plastica. La polpa di colore ambrato, è mediamente soda, leggermente aromatica, ma non molto succosa.
Essendo una varietà bifera, la pianta ha due produzioni annuali: i fioroni (maturi a partire dalla seconda decade di giugno), la cui produzione per la maggior parte tende alla cascola ed i forniti, i fichi propriamente detti (pronti per la raccolta in genera da agosto a settembre), più piccoli rispetto ai primi (il peso medio è di 40 grammi).
Piante di fichi della varietà "Dottato"
I forniti si prestano molto bene al processo di essiccazione e di trasformazione, fornendo prodotti dalle caratteristiche organolettiche superiori rispetto a quelli di altre varietà.
Oltre al fico essiccato (fichi secchi, dolci, intrecciati, imbottiti) che è e rimane una grande tradizione calabrese, simbolo di un’agricoltura non intensiva ad indirizzo familiare, il fico di Cosenza ha riscoperto anche il consumo fresco.
I fichi freschi di Cosenza
Raccolto a mano, messo in cestini di giunco o plastica, il fico fresco deve essere commercializzato rapidamente essendo suscettibile di deperibilità. E mentre si sta mettendo a punto un innovativo packaging che ne aumenti la shelf-life e ne consenta il trasporto in modo sicuro ed agevole (vedi precedente articolo), il Consorzio Fico di Cosenza si avvicina al rush finale di una campagna di commercializzazione del fresco che non è stata avara di soddisfazioni sia per i produttori, sia per i commercianti.
"Il bilancio è accettabile – dice Angelo Rosa, fichicoltore e presidente del Consorzio Fico di Cosenza - tenuto conto che resta prevalente ancora oggi il consumo del prodotto essiccato, pari ad oltre l’80%, dell’intera produzione di fichi calabresi".
I fichi freschi di Cosenza in alveoli di plastica
Si sta facendo strada, tuttavia, anche l’idea che occorre valorizzare il fico incentivando il suo consumo fresco ed aumentando così il valore aggiunto da distribuire lungo la filiera.
"Per aumentare la quota da destinare al consumo fresco occorre una selezione qualitativa del prodotto in campagna, destinando l’eccellenza al fresco, e il prodotto meno eccelso, ma di ottima qualità alla trasformazione" dice Rosa.
L’indirizzo del Consorzio del Fico di Cosenza sta trovando consenso nei produttori associati o vicini alla società consortile. "Il prodotto che continuiamo a raccogliere ha ottenuto prezzi buoni e le vendite sono andate discretamente".
I fichi freschi di Cosenza in cassetta di legno monostrato con alveoli di plastica
Pur avendo dovuto fare i conti con avversità atmosferiche durante la campagna (caldo, umidità e precipitazioni), che hanno ridotto il raccolto, il fico fresco ha spuntato un prezzo alla produzione di un euro al chilo, franco magazzino. "Detratte le spese, che ammontano a 70 centesimi al chilo, al produttore restano 30 centesimi" dice Rosa. "E’ un margine di contribuzione certamente modesto rispetto a quello che lo stesso produttore può ottenere con la vendita del fico essiccato, pari a 3,50 euro al chilo".
E’ ragionevole pensare che veicolando il fresco con un packaging che ne conserva integrità e freschezza sui mercati ortofrutticoli del Centro e del Nord Italia sarebbe possibile ottenere prezzi anche superiori ai due euro.
"Il nostro impegno è rivolto alla valorizzazione in egual misura del fico essiccato e di quello fresco" dice Rosa. "Stiamo già programmando gli interventi di marketing e promozione che avvieremo nel 2011 per preparare il mercato all’arrivo del fico fresco cosentino e stimolare adeguatamente la domanda dei consumatori".
Contatti:
Consorzio fico di Cosenza
c/o Gal Valle del Crati
Viale Magna Grecia, 14
Torano Castello Scalo (CS)
Tel./fax: (+39) 0984 506252
Web: www.fichidicosenza.it
Prof. Angelo Rosa
Cell.: (+39) 329 9081561
Tel.: (+39) 0984 949106
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