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Dal nostro inviato Giambattista Pepi

I fichi di Cosenza sbarcano sul mercato con un packaging che ne preserva la freschezza

I produttori di fichi di Cosenza si preparano a sbarcare sul mercato con prodotto confezionato mediante un packaging idoneo a preservarne la freschezza e le caratteristiche organolettiche.
 
"Stiamo lavorando alacremente per commercializzare il Fico fresco di Cosenza e abbiamo stipulato un contratto di fornitura con il mercato ortofrutticolo generale di Roma", dice Angelo Rosa, docente in pensione e presidente del Consorzio Fico di Cosenza, nato allo scopo di tutelare, promuovere e valorizzare il Fico fresco ed essiccato di Cosenza.


 
"E’ un prodotto di gran pregio, ma per la sua stessa natura molto delicato e deperibile. Perciò, per proporlo al consumo fresco, abbiamo pensato di realizzare un packaging idoneo a preservarne la freschezza e mantenerne inalterate le caratteristiche organolettiche, che lo rendono veramente eccellente".
 
I fichi agostani (forniti) pronti a fine luglio – primi di agosto
La stagione del fico di Cosenza agostano, che si chiama "fornito", è subito dietro l'angolo. Il frutto è ormai prossimo alla maturazione, grazie anche al tempo stabile della seconda metà di giugno e di luglio, con escursioni termiche elevate e tassi di umidità contenuti.

"La produzione si presenta abbondante, ma tutto sommato in linea con quella degli anni precedenti. Il prodotto sarà pronto per la fine di luglio, al massimo ai primi di agosto, epoca della raccolta e della commercializzazione come fresco, oppure della sua essiccazione per la successiva trasformazione", dice Angelo Rosa.
 
La commercializzazione del prodotto fresco è curata dal Consorzio agro-alimentare Valle del Crati situato nella zona industriale di Bisignano (provincia di Cosenza), specializzato nella valorizzazione delle specialità agroalimentari tipiche della Calabria (fichi di Cosenza, prodotti sott'olio, salumi, spezie e vino) trasformate e confezionate secondo le tradizioni contadine da piccole imprese artigiane.
 
Origine della pianta e diffusione nel Mediterraneo
Le prime notizie sulla pianta di fico (Ficus carica L.), pianta delle Xerofile, tipica dei climi subtropicali temperati, appartenente alla specie delle Moraceae, risalgono ad epoca molto remota. Già nelle piramidi della spianata di Gizah al Cairo, erette tra il 4.000 ed il 1.500 a. C., la raccolta dei fichi è stata rappresentata.
 
In Grecia, dove il fico era chiamato "sykon", la produzione era talmente attiva che si rese necessario costituire un’apposita classe dirigente per controllarne il commercio, denominata "sicofanti". La fama raggiunta nell’antichità dai fichi greci era tale da rinvenirne tracce perfino nei banchetti dei re dell’Asia Minore. Si racconta che il re persiano Serse, dopo averli gustati, decise di dichiarare guerra agli Ateniesi, giurando solennemente che non ne avrebbe più mangiato fino a quando non avesse conquistato il paese che li produceva.
 
Secondo il famoso botanico De Candolle, la pianta di fico è originaria dell’Asia Minore da dove si sarebbe diffusa prima in Grecia e in Italia meridionale (Sicilia, Calabria e Basilicata) quindi nella zona mediterranea dell’Europa, specialmente in Francia, dove ha trovato condizioni favorevoli al suo sviluppo.


 
Il fico giunge in Calabria durante l’epoca greco-romana
La pianta di fico giunse in Calabria in epoca incerta, probabilmente al tempo della civiltà greco-romana per opera dei viaggiatori che la impiegavano come merce da baratto. Da allora in poi, la sua coltivazione si è insediata velocemente e, in particolare nella provincia di Cosenza, dove ha trovato l’habitat ideale dal punto di vista pedologico e climatico.
 
In questo territorio si è sviluppata e poi consolidata nel corso dei secoli una produzione di fichi rinomata, che per molto tempo è stata considerata una tra le principali fonti di sostentamento alimentare e di commercio.
 
La pianta di fico è diffusa in tutte le regioni dell’Italia meridionale. In particolare in Abruzzo, Lazio, Puglia, Calabria e Sicilia. Il fico essiccato è prodotto prevalentemente in Puglia, Calabria e Sicilia. Da segnalare anche il fico secco di Carmignano (Prato).

Ciò che differenzia la produzione cosentina dalle altre, è la presenza di un’attività economica fortemente legata alla trasformazione del prodotto ed in particolare la produzione di fichi secchi.

L’areale di produzione e la varietà Dottato
Il fico è coltivato prevalentemente nelle aree collinari della provincia di Cosenza (fino a 800 metri sul livello del mare). La varietà più diffusa in questi areali è la Ottano o Dottato, caratterizzata da fichi con buccia chiara, sottile ed elastica, polpa fine e dolce, che si presta molto bene al processo di essiccazione e di trasformazione, ma che è ottimo anche per il consumo fresco, grazie alle caratteristiche organolettiche superiori rispetto ad altre varietà.


Fichi della varietà Dottato

Il frutto (Siconio)
Si tratta di una varietà bifera, cioè con due produzioni annuali: i fioroni e i forniti, o fichi veri.

I fioroni, detti anche fichi fioroni, presentano una forma a pera e hanno una buccia di colore verdastro; i forniti presentano una forma sferica–oblunga, collo breve, peduncolo molto breve, colore verde giallastro, che a maturazione avanzata diventa giallo dorato. Quando il frutto è maturo, il liquido sciropposo contenuto dentro il siconio spesso trasuda attraverso l’ostiolo, facendo fuoriuscire una goccia dorata di miele.

I fioroni maturano a partire dalla seconda decade di giugno. I forniti, chiamati anche pedagnuoli, maturano, invece, alla fine di luglio – inizi di agosto.

Abbondante la produzione nei fioroni, anche se la maggior parte delle piante tende alla cascola (caduta spontanea di frutti): il loro peso medio è di circa 50 grammi. Nei forniti, la produzione è abbondante e tiene di più sulle piante, mentre il peso medio non supera di norma i 40 grammi.

Il distretto dei fichi di Cosenza in cifre
SAU: 600 ettari (60% in coltura specializzata, 40% in coltura promiscua)
Imprese produttrici e trasformatrici: circa 300
Resa media per pianta (di dieci anni): 30-40 chili.
Resa media per ettaro: 30 quintali (con piante di dieci anni)
Produzione lorda vendibile: 30.000 quintali (fresco)
Produzione di prodotto secco: 10.000 quintali.

Contatti:
Consorzio fichi di Cosenza
c/o Gal Valle del Crati – Viale Magna Grecia, 14 – Torano Castello Scalo (CS)
Tel./fax: (+39) 0984 506252
Web: www.fichidicosenza.it

Prof. Angelo Rosa
Cell.: (+39) 329 9081561
Tel.: (+39) 0984 949106
E-mail: angelo.rosa45@libero.it

Consorzio agroalimentare Valle del Crati
Località Imperatore – Zona industriale Bisignano (Cosenza)
Tel.: (+39) 0984 940870
Fax: (+39) 0984 940991
Web: www.valledelcrati.it 
Data di pubblicazione: