Cia: prezzi sui campi ancora in caduta
"Siamo in presenza di uno scenario che - ha aggiunto Politi - si è ulteriormente aggravato negli ultimi mesi con la fine della proroga (31 luglio scorso) della fiscalizzazione degli oneri sociali per le zone svantaggiate e di montagna e per l'abolizione del 'bonus gasolio' per le serre".
"Per l'agricoltura italiana, i cui problemi continuano ad essere ignorati dal governo, le prospettive future - ha affermato il presidente della Cia - non sono certo allegre. Tutt'altro. E gli ultimi dati Istat lo confermano. Già negli ultimi dieci anni circa 500.000 imprese agricole, in particolare quelle che operavano in zone di montagna e svantaggiate, hanno dovuto chiudere. E dopo la nuova flessione dei prezzi e il drastico aumento dei costi registrati nel secondo trimestre, c'è il fondato pericolo che, se non si adottano precisi provvedimenti, nei prossimi tre-quattro anni, altre 250 mila aziende rischiano di cessare l'attività. Servono, quindi, misure in grado di dare una boccata d'ossigeno agli imprenditori che non possono continuare ad operare in una crisi profonda e nella perenne incertezza".
"E' quanto mai indispensabile agire con iniziative concrete, anche perché il settore è atteso da nuove e decisive sfide, a cominciare dalla Pac post 2013. Serve, dunque, un cambiamento di rotta da parte del governo che - conclude Politi - deve riprendere le redini per un vero progetto di politica agricola, dando così vita alla Conferenza nazionale dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, solennemente annunciata nel 2007 e poi lasciata cadere".