L’azienda Mingoia di Piazza Armerina (EN) avvia la campagna dei fichi d’India autunnali (o bastardoni)
"Il clima ha accompagnato la maturazione dei fichi d’India agostani e le vendite non sono state niente male", dice Paolo Mingoia, amministratore appassionato e competente dell’azienda di famiglia. "Adesso stiamo preparando la campagna di raccolta e vendita del frutto tardivo, autunnale, che in Sicilia si chiama con un aggettivo piuttosto colorito: bastadduni (bastardone). Un frutto più grosso, più dolce e più fragrante di quello agostano".
Quantità e rese nella media dello scorso anno
"Quantità e rese sono nella media degli ultimi anni, grazie al clima tendenzialmente asciutto nei mesi di luglio ed agosto, che hanno reso necessaria l’irrigazione di soccorso" spiega l’imprenditore, alle prese con la raccolta appena avviata della cultivar Sulfarina.
Fichi d’India DOP di San Cono
I fichi d’India provengono dall’areale di Piazza Armerina (provincia di Enna) a cinque chilometri appena da San Cono (provincia di Catania), città del fico d’India per antonomasia, con 1.800 ettari a coltura specializzata sui 3.000 complessivi della Sicilia.
Questa zona è ricompresa nel territorio delimitato della DOP Fico d’India di San Cono che, in attesa del riconoscimento definitivo del marchio da parte dei servizi della Commissione UE, usufruisce in Italia della protezione transitoria.
Cassette di fichi d'India agostani di San Cono
Originario del Messico, in Sicilia ha trovato l’habitat ideale
Il fico d’India (o ficodindia) (Opuntia ficus-indica L.) è una pianta succulenta della famiglia delle Cactacee, originaria del Messico, ma naturalizzata in tutto il bacino del Mediterraneo e nelle zone temperate di America, Africa, Asia e Oceania. Trova, inoltre, il suo habitat ideale proprio nell’entroterra siciliano, come San Cono, come pure alle falde dell’Etna, e nella zona di Santa Margherita Belice (provincia di Agrigento), dove il clima è molto asciutto.
La "scozzolatura" per ottenere frutti tardivi ("bastardoni")
La tecnica della "scozzolatura", in uso in Sicilia, da parte delle imprese specializzate nella coltivazione del fico d’India, come Mingoia, consiste nel taglio dei fiori della prima fioritura, che viene di norma eseguito a maggio-giugno. Ciò consente di ottenere una seconda fioritura, più abbondante, con una maturazione più ritardata, in autunno. In base a questa consuetudine, si distinguono i frutti che maturano già in agosto, cosiddetti agostani, di dimensioni ridotte, e i tardivi o "bastardoni", più grossi e succulenti, che arrivano sul mercato in autunno.
La produzione degli agostani non necessita di irrigazione, che invece è richiesta per la produzione dei bastardoni. In coltura irrigua si può ottenere una resa di 250-300 quintali di frutto ad ettaro.
Tre cultivar: Sulfarina, Muscaredda e Sanguigna
Il panorama varietale della coltura è limitato sostanzialmente a tre cultivar ,che differiscono per la colorazione del frutto: Sulfarina o Nostrale detta anche Gialla, Sanguigna detta anche Rossa, e Muscaredda o Sciannarina detta anche Bianca. Le cultivar Sulfarina e Sanguigna sono proprio quelle che propone Mingoia (nella foto a destra, frutti sbucciati di queste due cultivar).
La cultivar Sulfarina è la più diffusa per la maggiore capacità produttiva e la buona adattabilità a metodi di coltivazione intensiva. E' disponibile già a settembre. In genere vi è comunque la tendenza ad integrare la coltivazione delle tre cultivar, in modo da fornire al mercato un prodotto caratterizzato da varietà cromatica.
In Italia, il 90% della superficie coltivata a fico d’India è localizzata in Sicilia, il rimanente 10% in Puglia, Calabria e in Sardegna. In Sicilia, oltre il 70% delle colture si concentrano in 3 aree: la zona collinare di San Cono, il versante sud-orientale delle pendici dell’Etna e la Valle del Belice.
La raccolta
Le operazioni di raccolta si svolgono, a seconda delle condizioni climatiche, dal 20 agosto al 30 settembre per i frutti agostani e dal 10 settembre al 31 dicembre per i frutti di seconda fioritura (tardivi o scozzolati).
Le operazioni di raccolta cominciano con l’invaiatura dei frutti. Tutti i frutti sono despinati, cioè privati delle spine, prima di essere immessi in commercio.
Packaging
I frutti (il peso oscilla da 120 a 140 grammi) sono lavorati ed imballati in cassettine di plastica di colore blu di 30 centimetri x 40 x 8 con alveolo blu, etichetta e, a richiesta dell’acquirente, la scritta "Fichi d’India di Sicilia senza spine".
Fichi d'India tardivi in cassetta con alveolo blu
I frutti sono di calibro 16, 18, 20 e 24. La qualità A è riservata agli agostani, la qualità B a quelli tardivi o scozzolati (i bastardoni). La merce sarà sistemata nell’apposito pallet di 100 centimetri per 120 con base di 10 cassettine per 20 in altezza, formando così un bancale di 200 pezzi, legato da reggetta.
Contatti:
Azienda agricola Mingoia
Piano San Martino, 15 – 94015 Piazza Armerina (EN)
Tel.: (+39) 338 6134382
Fax: (+39) 0935 684527
E-mail: [email protected]