Nuovi cibi arricchiti con iodio sulle tavole degli italiani
A darne notizia, in occasione della prima Giornata Europea della Tiroide - promossa dall'AIT, Associazione Italiana Tiroide, in collaborazione con ETA, European Thyroid Association e ICCIDD, International Council for the Control of Iodine Deficiency - è Aldo Pinchera, Coordinatore Europa Centrale e Occidentale ICCIDD, Presidente AIT e Professore Ordinario di Endocrinologia all'Università di Pisa: "Nel nostro Paese lo iodio contenuto negli alimenti è in quantità non adeguate, e perciò la popolazione è esposta a rischio di carenza di questo nutriente. Il 10% degli italiani ha gozzo con o senza noduli - spiega Pinchera - Per sopperire almeno in parte a questa carenza sono in arrivo sulla tavola degli italiani pomodori, carote, patate e insalata, latte e formaggio, naturali e con un maggior contenuto di iodio".
La campagna europea mira a incentivare una regolare assunzione di iodio attraverso un'alimentazione adeguata: l'obiettivo è integrare l'alimentazione degli italiani con adeguate quantità di iodio, per evitare l'insorgenza del gozzo.
Per quanto riguarda l'ortofrutta, uno studio dell'Università di Pisa condotto da endocrinologi, agrari e veterinari ha dimostrato che, arricchendo il terreno e i concimi con iodio, si possono ottenere vegetali e ortaggi che nascono con quantità di questo elemento naturalmente superiori al normale. E' il caso del pomodoro arricchito, ma anche insalata e carote, che si aggiungono alle patate iodate.
"Il problema della carenza di iodio è particolarmente importante nella gravidanza - conclude Pinchera - quando è necessario un pieno funzionamento della tiroide per la madre e per il feto. E' per questo che le associazioni medico-scientifiche raccomandano di verificare la funzione della ghiandola tiroide all'inizio e possibilmente anche prima della gravidanza nelle donne in età fertile".
Oltre due miliardi di individui della popolazione mondiale sono a rischio di carenza iodica. Circa 800 milioni di soggetti hanno il gozzo clinicamente manifesto, e oltre 30 milioni hanno vario grado di disturbi neurologici e cognitivi di vario grado causati da inadeguato apporto iodico durante la vita fetale e neonatale. L'obiettivo di OMS, UNICEF e ICCIDD è di eliminare questi disturbi.