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Il maltempo devasta la cerasicoltura del sud-est barese

Un nubifragio abbattutosi lo scorso 21 maggio 2010 in alcune zone del sud-est barese ha distrutto il 50% delle colture cerasicole, con danni che nel nord barese e nella provincia di Barletta-Andria-Trani (BAT) hanno raggiunto il 30%

Dalle prime stime dei periti delle assicurazioni, i danni dovrebbero aggirarsi su una cifra non inferiore ai 5 milioni di euro. Con il passare delle ore aumentano le segnalazioni delle zone colpite. L’allarme è scattato soprattutto per le ciliegie di Conversano, Casamassima, Turi, Castellana, Sammichele, dove è già tempo di raccolta. Tra i comuni del sud-est barese (qui si produce il 70% delle ciliegie pugliesi) Conversano e Turi hanno patito le conseguenze peggiori del maltempo.

Saverio Di Palma, produttore conversanese e tra i maggiori esportatori di "oro rosso" nel mondo, ha fatto una prima conta dei danni: "Mai vista una cosa del genere a maggio. L’acqua, il vento e in certe zone la grandine hanno colpito duro centinaia di ettari di ciliegeti. Il maltempo ha colpito a Conversano il 40-50% della produzione di ciliegie Ferrovia, ormai prossime alla maturazione. Interi campi di Bigarreau Moreau, che aspettavano soltanto d’essere raccolte, sono apparsi irrecuperabili. Qualche speranza in più c’è per le coltivazioni di Ferrovia in ritardo di maturazione, che si trovano più a monte e nell’agro di Turi e Casamassima. Prevedo danni dai 5 fino ai 10 milioni di euro".

Confermato l’allarme anche dal Centro Provinciale di Cerasicoltura (è un campo sperimentale, gestito dall’amministrazione provinciale di Bari, che ospita circa 100 diverse cultivar di ciliegio) di via vecchia Mola, a Conversano: "Dalle prime verifiche – spiega il direttore Angelo Di Pierro – è stato possibile constatare danni certi alle produzioni di Burlat, Moreau e Forlì. E’ andata meglio per la Giorgia, non ancora matura e che, salvo nuovi eventi meteorologici, potrà garantire un reddito, in attesa della maturazione delle Ferrovia".

La variabile pioggia
"Le precipitazioni nel periodo della maturazione – spiega l’agronomo e certificatore GlobalGAP Giandomenico De Mola – sono la variabile che da anni condiziona la cerasicoltura pugliese. La pioggia e l’umidità gonfiano e inteneriscono la buccia dei frutti provocando, con l’accresciuto apporto idrico, il cracking, cioè la spaccatura".

Quali i metodi di difesa consigliati? "Il trattamento a base di calcio – consiglia - nel periodo che precede la maturazione, contribuisce a irrobustire la buccia. Ma ora è troppo tardi. L’altro rimedio che va facendosi strada riguarda l’impiego di tecniche di copertura degli alberi mediante film plastici".

L’immediata stima dei danni e il riconoscimento dello stato di calamità naturale è stato chiesto alla Regione dal sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio.
Data di pubblicazione:

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