La Ciliegia dell’Etna è arrivata in punta di piedi negli ortomercati. I coloriti e gustosi frutti del ciliegio dolce coltivato negli areali specializzati lungo la fascia pedemontana dell’Etna sono giunti quest’anno in ritardo negli ortomercati italiani a causa delle bizze del tempo, che sta caratterizzando quest’incostante primavera, con piogge ancora diffuse e temperature al di sotto della media stagionale.
"La Maiolina, che è la prima varietà di Ciliegia a maturare nei nostri areali, è disponibile solo da una decina di giorni", dice Salvatore Sorbello, vice presidente dell’Associazione produttori "Ciliegia dell’Etna", che riunisce 50 produttori, con 1.000 ettari coltivati a ciliegio, una produzione lorda vendibile di 2.000 tonnellate, che intercetta il 70% della produzione regionale ed un fatturato alla produzione di oltre 600.000 euro.
"Trattandosi di una varietà molto precoce, di norma già alla fine di aprile è matura. Quest’anno, invece, a causa di temperature più alte della media durante l’inverno, e più basse del normale in primavera, l’allegagione e la maturazione sono avvenute in ritardo".
La produzione di questa varietà è diminuita del 50% rispetto al 2009 (quando si attestò sulle 150 tonnellate). Anche la resa media per pianta (circa 100 chili) ha subito un calo drastico stimato tra il 40 ed il 50%, contro una media annua di 200-300 chili. La qualità, tuttavia, si presenta accettabile.
Essendo la prima a maturare e ad arrivare sui mercati, il prezzo è sostenuto. La Ciliegia dell’Etna varietà Maiolina spunta un prezzo in campagna di 3-4 euro al chilo, mentre nei banconi degli ortomercati viene venduta a 7-10 euro al chilo.
La Ciliegia Maiolina, detta anche a grappolo, è di colore rosso o rosso intenso, secondo il grado di maturazione del frutto. Il frutto, di forma sferoidale, racchiude il nocciolo. La polpa è tenera, dal gusto moderatamente dolce, con un grado Brix di 16,5 e un’acidità di 0,63 (g/100 ml).
"La Maiolina si raccoglie man mano che matura, a scalare, poi la si abbandona, per passare alla varietà Napoleone", precisa Sorbello.
La Ciliegia Napoleone Precoce e Forestiera
Nei prossimi giorni saranno disponibili le varietà Napoleone Precoce, detta a grappolo e Forestiera. Di colore rosso o rosso scuro (dipende dal grado di maturazione), le ciliegie Napoleone Precoce e Forestiera hanno forma rotonda, media pezzatura, con peduncolo medio-lungo e racchiudono il nocciolo. La polpa moderatamente compatta, dal gusto intenso e dolce, anche a maturazione non ultimata, presenta un indice di 20-21 gradi Brix e un’acidità di 0,61-0,90 (g/100 ml). I prezzi in campagna, vista la minor disponibilità di prodotto, dovrebbero mantenersi stabili per tutto il mese, intorno ai 3-4 euro al chilo.
Le altre varietà in produzione sono: Napoleone Verifica, Raffiuna e Mastrantonio
Nella prima decade di giugno sarà pronta per la raccolta e la vendita la varietà Napoleone Verifica. Nella seconda e terza decade di giugno la Raffiuna ed, infine, nella seconda e terza decade di giugno-prima decade di luglio la Mastrantonio (con gli eco tipi locali Raffiuna di Trecastagni, Don Antoni e Durone dell’Etna).
Varietà Mastrantonio.
La maggior parte delle ciliegie sono raccolte e confezionate in cassette di legno, mentre l’Associazione dei produttori utilizza cassette di cartone da 3 chili.
Il ruolo dell’Associazione dei produttori
"Visto il crescente gradimento del prodotto, i coltivatori hanno cominciato ad investire nella riconversione colturale dei terreni, impiantando il ciliegio e puntando su itinerari che valorizzano sapori e valori culturali di questa Terra", dice Salvatore Barbagallo, presidente dell’Associazione dei produttori "Ciliegia dell’Etna".
"La storia, le tecniche di coltivazione, le proprietà anche terapeutiche ed i valori nutrizionali della ciliegia dell’Etna (ricca di vitamine A e C, di calcio, ferro e potassio e di antociani che proteggono il cuore) sono tematiche approfondite da produttori, esperti, docenti universitari, nutrizionisti e autorità per divulgare l’interesse per questo frutto unico e prelibato".
Tabella sulla composizione ed il valore nutrizionale della Ciliegia dell’Etna
La Ciliegia dell’Etna – Descrizione del prodotto e legame con la zona geografica
Le Ciliegie dell’Etna sono i frutti del Ciliegio dolce Prunus avium L., famiglia delle rosacee, ecotipi Mastrantonio, Raffiuna, Maiolina e gruppo Napoleona (Precoce, Forestiera e Verifica).
La zona di produzione comprende i territori dei comuni di Giarre, Riposto, Mascali, Fiumefreddo di Sicilia, Piedimonte Etneo, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Randazzo, Milo, Zafferana Etnea, S. Venerina, S. Alfio, Trecastagni, Pedara, Viagrande Nicolosi, Ragalna, Adrano, Biancavilla, S. Maria di Licodia, Belpasso, Aci S. Antonio, Acireale. Tutti gli agri sono compresi in provincia di Catania.
La zona di coltivazione si estende dal mar Jonio fino alle altitudini di 1.600 metri sul livello del mare sui versanti Nord – Est, Est, Sud-Est e Sud dell’Etna.
Clicca qui per vedere l’identificazione geografica del territorio di produzione ricompreso nella DOP.
Le peculiarità della Ciliegia dell’Etna sono determinate dalle caratteristiche morfologiche e pedo-climatiche dell’areale di produzione. In particolare l’elevato grado di insolazione, i terreni sabbiosi di origine vulcanica, a reazione sub – acida, ed il lavoro instancabile dell’uomo hanno contribuito a realizzare un prodotto unico.
Il ruolo della DOP per la tutela e la valorizzazione
La domanda di riconoscimento della Denominazione di origine protetta (DOP) "Ciliegia dell’Etna" è giustificata dal fatto che il prodotto si distingue dagli altri prodotti appartenenti alla stessa categoria merceologica per le particolari caratteristiche di precocità (Maiolina), precocità e colore intenso (Napoleone Precoce), sapore croccante e deciso (Napoleone Verifica), equilibrio eccellente nel rapporto acidità (0,36 g/100 ml) e gradi Brix (18,9) unito all’elevata resistenza di shelf life a 18-20° C (Mastrantonio – Durone dell’Etna).
In attesa di conseguire il riconoscimento dell’Unione Europea, cioè la DOP, la Ciliegia dell’Etna ha ottenuto dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali la protezione transitoria ai sensi dell’articolo 5 del Reg. CE 510/2006.
"La DOP – conclude Barbagallo – è uno strumento che ci consentirà, da un lato, di tutelare il prodotto, e dall’altro, di valorizzarlo adeguatamente dal punto di vista commerciale anche sui mercati esteri".
La Ciliegia dell’Etna in cifre:
Imprese produttrici: 50
Superficie agraria utilizzata: 1.000 Ha
Produzione lorda vendibile: 2mila quintali
Fatturato alla commercializzazione: 1,8-2 milioni di euro
Mercati: Italia
Contatti:
Associazione dei produttori "Ciliegia dell’Etna"
Consorzio di tutela DOP "Ciliegia dell’Etna"
c/o Unità territoriale 45 – SOAT –
V. Emilia, 21
95014 Giarre (CT)
Tel. (+39) 095 – 939810
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