Il Dott. Lippman ha dichiarato che questa stessa tecnica potrebbe funzionare su tutte le piante da frutto che fioriscono. "La nostra scoperta - ha precisato - ha un potenziale enorme impatto tanto per l'industria miliardaria del pomodoro, quanto per le tecniche colturali che intendono ottenere il massimo rendimento dalle colture dotate di fioritura".

Fiore di pomodoro. (Foto: FreshPlaza).
Il team si è imbattuto nell'eccezionale scoperta mentre stava indagando sui geni responsabili per il fenomeno dell'eterosi, cioè dell'incrocio interspecifico tra individui vegetali non imparentati. Tale fenomeno produce infatti ibridi più vigorosi e dotati di maggiore produttività. L'eterosi venne osservata per la prima volta da Charles Darwin nel 1876, ma da allora erano rimaste ignote le cause del suo funzionamento.
Il Dott. Lippman e i suoi colleghi hanno realizzato 5.000 diversi incroci vegetali con lievi differenze genetiche, scoprendo che in alcuni casi la resa produttiva aumentava drasticamente, fino al 60% in più. Si è compreso allora che il gene responsabile del fenomeno è l'SFT, il quale produce una proteina denominata florigen (ormone florigeno), mutata. Con i giusti livelli di ormone florigeno, la resa produttiva aumenta, in quanto il florigen "istruisce" la pianta su quando smettere di produrre foglie e iniziare a produrre fiori, che a loro volta di tramuteranno in frutti.
"Quel che abbiamo scoperto - ha dichiarato Lippman - è che per massimizzare la resa produttiva non devi avere né troppo florigen, né troppo poco. Una mutazione in una copia del gene dà come risultato la dose esatta di florigen che è richiesta nell'eterosi".
In aggiunta alla produttività, gli ibridi hanno mostrato anche un'altra - forse ugualmente importante - qualità: il gusto. Di solito, le piante di pomodoro producono solo un quantitativo finito di zuccheri, il quale viene distribuito equamente tra tutti i frutti. Pertanto, raccolti più abbondanti sono di solito meno gustosi, in quanto ogni singolo frutto contiene un livello minore di zuccheri.
E' perciò degno di nota che l'alterazione del livello di florigen possa produrre come conseguenza un livello più elevato di tenore zuccherino in ogni singolo frutto.