Il sedano bianco di Sperlonga ottiene l'IGP
L'Arsial (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura del Lazio), attraverso il progetto "Agricoltura Qualità", ed in stretta sinergia con l’Associazione proponente, ha garantito l’assistenza tecnica nella stesura dell’intero dossier tecnico-scientifico-storico necessario per la presentazione della richiesta di riconoscimento prima al MiPAAF poi all'Unione Europea.
Il Sedano Bianco di Sperlonga è stato introdotto nelle zona di Fondi e Sperlonga intorno agli anni '60. La coltura del sedano si rivelò fin da subito una valida forma di utilizzazione dell'area dei "Pantani", compresa fra il Lago di Sperlonga e il mar Tirreno, caratterizzate da falda affiorante, che oggi costituisce l'ambito di elezione della coltura.
La presenza della coltura nell'areale di produzione è comprovata, inoltre, da una ricca documentazione fiscale risalente ai primi anni '60, fino ai giorni nostri, quando il Sedano Bianco di Sperlonga, dopo una prima fase di introduzione, trova rapida valorizzazione commerciale e consumo sui mercati di Roma. Negli ultimi due decenni la coltura del sedano ha fatto registrare un trend di crescita costante.
La zona di produzione del Sedano Bianco di Sperlonga è caratterizzata da una situazione pedoclimatica molto favorevole per la coltivazione del sedano. Il suolo è costituito in parte da terreni calcarei e in parte da terreni alluvionali. Tipica della zona di produzione è la presenza di terreni con falda pressoché affiorante, compresi tra l’area di bonifica ed il mare.
È su questi terreni, denominati "pantano", ovvero zone paludose, che si è sviluppata la coltura del sedano, prima in piena area e poi in coltura protetta. Infatti i terreni sono caratterizzati da una soluzione circolante con un elevato grado di salinità che, insieme alle particolari condizioni climatiche, conferiscono al Sedano bianco di Sperlonga le qualità organolettiche distintive, cioè la sapidità e il gusto dolce moderatamente aromatico che lo rende particolarmente indicato ad essere consumato fresco.
La produzione del seme avviene direttamente in azienda da parte degli agricoltori mediante selezione fenotipica (ossia ottenimento del seme dalle piante migliori) e deve essere quello iscritto al Registro volontario Regionale che tutela la biodiversità in agricoltura. Tale registro è detenuto dall’Arsial.