"Dobbiamo realizzare prodotti che rientrino nel sistema di riciclaggio naturale", ha dichiarato Eben Bayer, co-fondatore e amministratore delegato di Ecovative Design. L'azienda, che ha sede a Green Island, New York, utilizza le radici dei funghi, chiamate miceli, per fabbricare imballaggi.

EcoCradle
Il loro imballaggio EcoCradle prende in prestito il suo processo "nanotech" dai funghi filamentosi. I miceli, che sono più piccoli di un capello umano, proliferano rapidamente, nutrendosi di rifiuti agricoli, come i gusci del grano saraceno. Dopo una settimana circa o giù di lì, compaiono tonnellate di minuscole fibre bianche.
Il materiale viene quindi essiccato per arrestare il processo di crescita del micelio e creare imballaggi dotati di durata eccezionale, ma anche biodegradabili e adatti al compostaggio. A differenza degli imballaggi a base di amido di arachidi, il materiale di Ecovative può essere modellato in forme personalizzate e, al contrario di alcune materie bioplastiche, non ha bisogno di impiegare materia prima alimentare.
Per la produzione di EcoCradle è stata costruita una fabbrica nello stato di New York e attualmente ci sono accordi con due aziende Fortune 500, per le quali verranno realizzati imballi personalizzati questa primavera.
Per maggiori info, visita il sito: www.ecovativedesign.com