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Tracciabilita' dell'origine dei prodotti agroalimentari con i rapporti isotopici



La tracciabilità dell’origine dei prodotti agroalimentari rappresenta una condizione importante per tutelare i prodotti ad origine controllata e protetta (DOP, Denominazione di Origine Protetta; IGP, Indicazione Geografica Protetta; Prodotti biologici) ai quali il consumatore è disposto ad accordare un valore aggiunto e per prevenire la diffusione di malattie trasmissibili attraverso l’alimentazione e legate a specifiche aree geografiche (BSE, Influenza aviaria…).

L’operatore è obbligato dalla legge (Reg CE 178/2002) a documentare l’intera filiera produttiva dell’alimento, in modo da renderla rintracciabile a posteriori e quindi controllabile da parte delle autorità competenti. Accanto ai sistemi cartacei, è auspicabile avere a disposizione metodologie analitiche in grado di stabilire la provenienza geografica e/o l’agrotecnica (biologico/convenzionale) del prodotto in base alla sua composizione chimica, allo scopo di verificare quanto riportato in etichetta e/o nei documenti di riferimento.

In questo contesto l’Area Alimentazione del Centro Ricerca ed Innovazione della Fondazione Edmund Mach (FEM) sta ottenendo risultati sempre più importanti mediante lo studio dei rapporti tra isotopi stabili di bioelementi (idrogeno, carbonio, azoto, ossigeno e zolfo: D/H, 13C/12C, 15N/14N, 18O/16O e 34S/ 32S), analizzati mediante tecniche dedicate (Spettrometria di Massa Isotopica e Risonanza Magnetica Nucleare con probe al deuterio).

I rapporti isotopici nei composti presenti in natura hanno valori diversi a seconda dell’origine (latitudine, altitudine, distanza dal mare), del clima (temperatura, umidità, piovosità) e delle caratteristiche geologiche dell’area di provenienza, delle pratiche di concimazione adottate (concimazione organica/minerale) e del tipo di pianta (alberi da frutta, compresa la vite, rispetto a mais, canna o barbabietola). Tali variazioni naturali dell’abbondanza isotopica sono conseguenza delle diverse proprietà chimico-fisiche degli isotopi di uno stesso elemento dovute alla loro differente massa e spin nucleare.

Grazie agli studi condotti presso FEM nell’ambito di progetti di ricerca provinciali, nazionali ed europei, è possibile ora verificare sulla base dei rapporti isotopici l’origine di:
- importanti produzioni casearie italiane, quali il Grana Padano;
- oli extra-vergine di oliva DOP nazionali, se dal Nord (in particolare l’olio del Garda), dal Centro (lungo la costa tirrenica o adriatica) o dal Sud Italia, e in combinazione con la composizione minerale, se da Italia, Spagna, Grecia, Francia o Portogallo;
- carne di agnello, se da zone alpine compreso il Trentino, da zone mediterranee o da Inghilterra e Irlanda; e in combinazione con altri approcci analitici, di polli, se dalla Cina o dall’Europa.

L’analisi del rapporto isotopico dell’azoto (15N/14N) consente inoltre di stabilire se verdura o frutta sono stati prodotti in regime di agricoltura biologica o convenzionale, in quanto i fertilizzanti minerali non consentiti nell’agricoltura biologica e invece comunemente usati in quella tradizionale, presentano tenori di 15N/14N significativamente più bassi dei concimi organici. 
Data di pubblicazione: