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Di Rossella Gigli

Il reparto di frutta e verdura che vorrei al supermercato...

Il mondo dell'ortofrutta sta attraversando un momento difficile e tanto più pericoloso in quanto le imprese rischiano di rimanere avvinghiate al solo elemento critico del prezzo alla produzione, in un tiro alla fune con la GDO (Grande distribuzione organizzata) che finirà per far volare i più deboli gambe all'aria.

Quello di cui abbiamo disperatamente bisogno al momento non sono le polemiche, gli scontri e le tensioni all'interno della filiera né le forzature e le lotte al centesimo di euro sui prezzi. Quello di cui abbiamo bisogno - e in fretta - è di mettere insieme nuove idee, per rivoluzionare completamente il ruolo che i prodotti ortofrutticoli rivestono nell'immaginario collettivo dei consumatori, il modo in cui essi vengono percepiti e, conseguentemente, valutati e remunerati. Ne beneficerebbe tutta la filiera.

Avemmo già modo di affrontare il tema in un nostro precedente editoriale ("Prodotti ortofrutticoli: il mercato ne conosce il prezzo, ma non il valore"), ma oggi vogliamo offrire un contributo di carattere più propositivo e fattivo, in modo da avviare un dibattito sul tema e sollecitare la nascita e lo scambio di altre idee da parte di produttori e distributori.

La farmacia naturale
Il popolo italiano sembra essere affetto da un perenne atteggiamento ipocondriaco: i consumi di medicinali sono elevatissimi, ai primi posti in Europa, e l'attenzione alla salute e alle cure mediche sconfina alle volte in una vera e propria ossessione. In sintesi: siamo un popolo di farmaco-dipendenti.

Immaginiamo allora per un attimo che il reparto di frutta e verdura del supermercato decida di trasformarsi in una sorta di "farmacia naturale". Le proprietà benefiche e salutari di ogni singolo prodotto ortofrutticolo sono infatti tanto notevoli e comprovate scientificamente quanto quelle di molti farmaci da banco. L'unico problema è che queste virtù sono spesso ben poco note, soprattutto per quanto riguarda gli ortaggi o la frutta esotica.

Supponiamo allora di arricchire il reparto ortofrutta di cartelli esplicativi, ingentiliti da immagini e disegni, nei quali si dia conto del contributo di ogni singolo articolo al contrasto/prevenzione di determinate patologie. I cartelli potrebbero inoltre costituire un'ottima occasione per inserire consigli di preparazione/consumo del prodotto o illustrare - dato che se ne sta perdendo la consapevolezza tra il pubblico - quale tipo di pianta dia i natali a un certo frutto o a un certo ortaggio.

Il consulente naturale
Ma non mettiamo limiti all'immaginazione. Perché non contemplare la possibilità, sulla scia di quanto già avviene nelle iniziative di promozione in store, di ingaggiare un/una giovane nutrizionista neo-laureato/a che, con tanto di camice bianco (magari decorato con immagini di frutta, verdura e spezie) sia a disposizione dei clienti per ogni ulteriore consiglio/suggerimento dietetico e salutistico? Si potrebbe inserire il nutrizionista nel comparto ortofrutta nei giorni o nelle fasce orarie di maggiore affluenza, per esempio.

Denominando questa figura con un nome accattivante tipo "Il Consulente Naturale", avremmo fatto un gran servizio ad una riformulazione concettuale dei prodotti ortofrutticoli nella testa e nelle abitudini dei consumatori, i quali - in prospettiva - forse saranno anche disposti a pagare per i prodotti freschi almeno tanto quanto oggi spendono in vitamine, integratori, prodotti dietetici e centri estetici! Ci perderebbe qualcuno o ci guadagnerebbero tutti, acquirenti compresi, da un'idea del genere?

Per suggerire altre idee e avanzare altre proposte per il reparto ortofrutta dei supermercati, scrivete alla Redazione: rossella@freshplaza.it