Adesso invece la sfida è più impegnativa. Sul mercato stanno arrivando pomodori e carote allo iodio, in pratica una linea di verdure (che sarà ampliata) col marchio Iodì, realizzata in collaborazione col Dipartimento di scienze degli alimenti dell’università di Bologna che compare nei dépliant promozionali, seguendo la tendenza di coinvolgere gli atenei nel rapporto coi consumatori.
"Gli studi stimano che nel 35% della popolazione mondiale", dice Nicola Pizzoli, "l'assunzione di iodio è insufficiente rispetto al fabbisogno umano, si tratta di un problema poiché lo iodio è un elemento fondamentale per il buon funzionamento della tiroide".
Pizzoli si appresta quindi a lanciare il marchio Iodì, in riferimento a un intero catalogo di prodotti: a patate, pomodori (quelli piccoli, coltivati in Sicilia, in questo caso nel Ragusano), e carote ne seguiranno altri il prossimo anno.
Ma Pizzoli deflnisce "rivoluzionario" l'altro prodotto, già testato in alcune aree, e in distribuzione dalla prossima primavera: la frutta fredda da mangiare al bar anche al posto del gelato.
"La frutta è percepita come un alimento sano, con un valore nutrizionale importante", dice Pizzoli, "ma se ne consuma poco perché è generalmente scomoda da mangiare all'aperto. Noi la proporremmo come spiedino, che non sporca le mani e si può mangiare a passeggio. Speriamo diventi un alimento cult tra i giovani."
L'azienda, che nacque nel 1926 per iniziativa di Mario Pizzoli, oggi è alla terza generazione. L'attuale presidente è il figlio, Ennio, mentre il nipote Nicola (figlio del fratello del fondatore) è l'amministratore delegato. Quest'anno il fatturato supererà i 65 milioni di euro. I dipendenti sono 120, più 6 ricercatori a tempo pieno con il compito di escogitare nuovi prodotti.
"Innovare nell'alimentare", sottolinea Pizzoli, "vuol dire guardare all'evoluzione dei consumi a tavola: c'è sempre meno tempo per cucinare ma le persona sono più attente alla qualità dell'alimentazione, quindi diventa fondamentale la qualità sulla quantità".
Il prodotto di punta rimane comunque Patasnella, pubblicizzata con spot firmati Expansion (direzione creativa Maurizio Badiani, copy Marco Ribolla, planning e coordinamento Nicola Spanu, regia Paolo Pratesi). A girarli è stata la casa di produzione bolognese Rosanna & Associati.
"Patasnella", dice Pizzoli, "deve il proprio successo alla riconoscibilità: si tratta di un prodotto italiano realizzato in modo da garantirne la leggerezza".
Fonte: Italia Oggi
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