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Dalla crisi del Fucino si salvano i pomodori

Un tempo il Fucino (Abruzzo) era rinomato per la produzione delle patate. Ora questo settore è in crisi, ma parallelamente si sta facendo largo la produzione dei pomodori. Rispetto allo scorso anno gli ettari coltivati sono raddoppiati e gli agricoltori cominciano ad investire su questo settore.

Molti infatti hanno già acquistato mezzi nuovi per la raccolta di pomodori. I dati fanno ben sperare in una ripresa del settore, come precisa il presidente del Consorzio di Bonifica Dino Iacutone: "Quest'anno la raccolta del pomodoro sta andando benissimo. Ogni giorno vengono caricati sui Tir diretti in Campania e nel nord - nel napoletano ne arriva l'80% mente nella zona di Parma il 20% - circa 20.000 quintali di pomodori".

"Per quanto riguarda il prezzo gli agricoltori, e le associazioni, hanno dei contratti con le industrie che acquistano il prodotto per la lavorazione. Attualmente vengono venduti a 10 euro al quintale. Nel Fucino si cominciano a vedere già delle macchine nuove per la raccolta, segno che i coltivatori hanno deciso di puntare sul pomodoro. Visto che la produzione sta crescendo di anno in anno, sarebbe ottimo aprire una fabbrica per la lavorazione nella Marsica, magari nell'ex zuccherificio di Celano", ha continuato Iacutone.

Era partito malissimo, ma lentamente sta risalendo il mercato degli altri ortaggi. Dopo il primo flop di inizio stagione è ripresa la richiesta di insalata, radicchio e cavolfiori. Buono anche il mercato dei finocchi, venduti a 8.000 euro all'ettaro, mentre per la carota non c'è speranza perché non c'è richiesta.
Data di pubblicazione: