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Prevista minore produzione di frutta estiva cilena per la stagione 2009/10

Tutte le varietà di drupacee cilene, tranne le ciliegie, potrebbero subire un forte calo produttivo nella prossima stagione di commercializzazione2009/10.

Un rapporto rilasciato dal dipartimento americano dell'agricoltura (USDA) a fine agosto, mostra infatti che la produzione cilena di albicocche,prugne e pesche è prevista a livelli inferiori rispetto alla stagione 2008/09.

Il calo della produzione è legato non solo ad una naturale alternanza produttiva degli alberi da frutto, ma anche da fenomeni climatici, quali insolite precipitazioni piovose durante la primavera, sotto l'influenza de "El Nino", che dovrebbe ripresentarsi questa stagione.

Anche secondo il ministero dell'Agricoltura del Cile, la superficie coltivata per tutte le varietà di drupacee, tranne che per le ciliegie, dovrebbe diminuire quest'anno. Larivalutazione della moneta locale (peso cileno) nei confronti del dollaro e i crescenticosti di produzione hanno infatti costretto molti produttori a sradicare i frutteti.

Per quanto riguarda la superficie coltivata a ciliegio, benché essa sia andata aumentando negliultimi anni, fonti del settore si aspettano che raggiunga presto la stabilità.

Stime produttive per singolo prodotto
Per quanto riguarda le albicocche, soltanto il 10% del raccolto cileno viene spedito fresco, prevalentemente via aerea. Alcuni produttori-esportatori stanno riconvertendosi a varietà con maggiore shelf-life. Per la stagione 2009/10, le superfici coltivate ad albicocco dovrebbero vedere una contrazione di circa il 6%: l'areale complessivo dovrebbe perciò ammontare a 4.188 acri (circa 1.700 ettari).

Contemporaneamente, secondo il rapporto USDA, anche la produzione di susine dovrebbe diminuire, a causa degli scarsi ritorno dovuti a frutteti poco produttivi. Il rapporto dice anche che in Cile vengono prodotte oltre 35 diverse varietà di susina e che la stagione del raccolto copre un arco di tempo superiore a sei mesi. La riduzione dell'areale dovrebbe essere pari al 3%, cosa che porterebbe le superfici coltivate a 16.488 acri (oltre 6.600 ettari).

L'areale produttivo di pesche e nettarine è rimasto piuttosto stabile, con i coltivatori che hanno via via sostituito le varietà più vecchie.Circa il 40% del raccolto totale cileno ècommercializzato come fresco, e il più grande mercato di esportazioneper le pesche e le nettarine cilene sono gli Stati Uniti, che rappresentano il60% dell'export totale dal Cile. La somma delle superfici coltivate apesche e nettarine è stimata dall'USDA in complessivi 27.330 acri (poco più di 11.000 ettari), con una contrazione dell'11% rispetto ad un anno fa.

L'unica eccezione alla tendenza di riduzione delle superfici dei frutteti è rappresentata dalla produzione di ciliegie, che invece è andata ampliandosi, soprattutto nelle regioni meridionali del Cile, anche se circa un terzo degli impianti sono ancora troppo giovani per dare un raccolto commerciale. Pertanto, i veri aumenti produttivi si vedranno nel giro dei prossimi cinque anni. Il raccolto 2009/10, previsto comunque in crescita del 5%, potrebbe vedersela brutta se El Nino porterà intense piogge, come previsto al momento.

La superficie coltivata a ciliegie che sarà interessata dalle operazioni di raccolta nella stagione 2009/10 viene stimata in complessivi 24.211 acri (circa 9.800 ettari), pari ad un incremento del 3% rispetto all'anno prima.