Anche la Spagna investe sulle varieta' di uva senza semi
La ricerca, che vede la compartecipazione delsettore privato e dell'Amministrazione pubblica è "unica nel suo genere in Spagna", secondo AntonioCerdà "ed ètra i primi cinque programmi del genere al mondo". I risultati della ricerca permetteranno di ottenere "varietà proprie, con caratteristiche migliorate sia dal punto di vista delle esigenze produttive sia da quello di un elevato livello di gradimento tra iconsumatori", ha sottolineato Cerdà.
Il progetto mira inoltre a estendere la campagna di produzione e commercializzazione dell'uva da tavola senzasemi, ottenendo varietà a maturazione precoce e tardiva, resistentialla manipolazione e al trasporto, come anche alla presenza di parassiti emalattie.
Durante la sua visita all'azienda agricola sperimentale, il consigliere Cerdà ha ricordato che, da cinque anni a questa parte, il programma di miglioramento varietale ha aumentato il numero di incroci realizzati ogni anno eil numero di ibridi ottenuti. Secondo Cerdà: "disponiamo al momento di numeroseselezioni ad uno stadio avanzato, tale da permettere la registrazione a breve delle cultivars ottenute".
Attualmente, sono ben 42.000 le piante inproduzione, delle 60.000 che sono state valutate nel corso della ricerca varietale. Di queste, ci sono 300 piante innestate e dieci che si trovano in una fase avanzata di studio.
Cerdá ha anche ricordato che, nella regione spagnola di Murcia, la superficie coltivata ad uve da tavola è pari a 6.500 ettari, con una produzione annua di 100.000tonnellate: si tratta dunque di un comparto con notevoli ricadute sociali e occupazionali. Ben l'80% di uva da tavolasenza semi prodotta a Murcia viene esportata verso il mercato inglese.