Grazie ad una ricerca condotta in Canada da una ricercatrice dell'Università di Alberta, ChristinaEngels, il nocciolo del mango non dovrà essere più considerato uno scarto da gettare via. In esso infatti sarebbero contenite sostanze utili per preservare gli alimenti e prevenire i focolai di Listeriosi, come quello che l'anno scorso ha ucciso 21 canadesi.I risultati della ricerca possono essere applicati anche ai semi di altri frutti, come ad esempio quelli dell'uva, ha affermato la Engels, che ha pubblicato le scoperte fin qui effettuate nell'ultimo numero del Journal of Agricultural and FoodChemistry.
I tannini allo stato puro puro, sostanze vegetali estratte dall'altrimenti inutilenocciolo del mango, hanno dimostrato di possedere effetti inibitori neiconfronti di diversi ceppi di batteri, tra cui la Listeria, agentepatogeno potenzialmente mortale che nel 2008 ha contaminato alcune carniconfezionate e provocato un focolaio di malattia in Canada.
La ricerca della Engels si concentra su un metodo per riciclare i legnosi noccioli del mango, che di solito vengono gettati o bruciati. "Grazie allalavorazione dei noccioli per estrarne i tannini, le aziende hanno modo di utilizzare tutte le parti del frutto e quindidi aumentare i profitti", ha dichiarato la ricercatrice. Attualmente il mango è uno deiprincipali frutti commercializzati a livello globale, occupando il quinto posto nella classifica delle produzione frutticole mondiali.