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Magazzino automatico e tracciabilita'

In Alto Adige nasce la mela tecnologica

La cernita manuale delle mele a seconda delle dimensioni, del colore e dei possibili difetti finisce in soffitta. Sabato scorso, a Maia Bassa, Merano (BZ), la cooperativa frutticoltori Cafa, aderente a VOG, ha inaugurato il nuovo stabilimento super tecnologico. A stabilire la qualità delle mele è un sistema automatizzato di calibratura che fa la mappa della buccia del frutto con foto digitali e computer.

Quella di sabato è stata l'inaugurazione di un nuovo sistema di lavorazione, che consente di tracciare la vita della mela dal campo nel quale viene staccata dall'albero fino al supermercato che la mette in vendita. "Per raggiungere questo risultato - sostiene Stefan Mittermair, amministratore di Cafa - avviamo investito venti milioni di euro e ci siamo impegnati per i prossimi vent'anni".

La tecnologia però senza le persone non basta da sola. "Nessuno dei dipendenti che lavorano con noi - continua Mittermair - ha perso il posto di lavoro e ne lo perderà in futuro. Abbiamo trasferito la professionalità dei nostri collaboratori dal lavoro di cernita, che oggi viene effettuato dalle macchine con l'ausilio della tecnologia, a quello di confezionamento per preparare il prodotto finale per il consumatore".

Il ciclo produttivo al Cafa scatta alla fine del mese di agosto, quando i contadini con i loro trattori portano al magazzino i cassoni di mele. I cassoni vengono mappati e quindi inseriti nelle celle frigo per lo stoccaggio. Con i lavori che sono stati svolti negli ultimi otto mesi, la capacità dei magazzini di raccolta è salita fino a 530 mila quintali di mele.

Le mele rimangono in cella fino a quando il magazzino di lavorazione (un impianto completamente automatizzato che ospita fino a 7.500 cassoni) non va sotto scorta. A quel punto dalle celle frigo, il cassone depositato nei mesi di raccolta entra nel processo produttivo. Le mele vengono scelte da un impianto che in meno di mezzo secondo riesce a riconoscere la mela e le sue caratteristiche dopo averne fotografato la buccia fino a 50 volte. La mela, identificata per dimensioni, colore e qualità, viene inviata nella zona di lavaggio e pulizia e quindi stoccata nel magazzino automatico per un massimo di 14 giorni.

I movimenti interni vengono tutti effettuati con navette autosterzanti che corrono su un percorso predefinito su binari. Poi arriva il lavoro delle cernitrici che preparano le confezioni (cassette, cartoni) che poi troviamo al supermercato. Lungo tutta la linea di produzione e confezionamento è stato realizzato un percorso per visitatori, anche con pannelli che raccontano la storia della mela. "Vogliamo avvicinare i cittadini al mondo e alla cultura della mela - spiega Stefan Mittermair - per far vedere cosa accade nei nostri stabilimenti". Da tre anni Cafa ha incorporato il consorzio di via Valier a fianco della Zipperle.
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