Oltre ai Ministri dei Paesi G8 (Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, USA, Giappone, Canada, Federazione Russa) hanno partecipato all'incontro anche del Ministro dell'agricoltura della Repubblica Ceca, come Presidente di turno del Consiglio UE, la Commissaria UE all'agricoltura Mariann Fischer Boel e i Ministri dell'agricoltura dei seguenti altri Paesi: Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa ed Egitto, Australia e Argentina.
Sono stati invitati a partecipare anche i vertici di FAO, PAM (Programma Mondiale degli Alimenti), IFAD (Fondo internazionale per lo Sviluppo Agricolo), Banca Mondiale, High Level Task Force sulla sicurezza alimentare delle Nazioni Unite, Unione Africana e OCSE.
Tra le principali linee d'azione per interventi di tipo strutturale affrontati in ambito G8:
- Centralità della produzione agricola;
- Aumento della produttività dei Paesi in via di sviluppo per ridurre il divario fra domanda e offerta;
- Investimenti mirati a ricollegare le produzioni agricole dei singoli Stati alle aree urbane;
- Rafforzamento delle aree rurali;
- Miglioramento della trasparenza del meccanismo di formazione dei prezzi nei mercati agricoli;
- Gestione coordinata degli stock internazionali attraverso la messa a disposizione delle riserve dei Paesi maggiori produttori o tramite interventi coordinati e concordati a livello multilaterale sui mercati a termine;
- Lotta alla speculazione.
Secondo Ilse Aigner, ministro federale tedesco dell'agricoltura, uno degli obiettivi potenzialmente raggiungibili entro il 2015 è quello di sconfiggere la fame. Tuttavia, il grande assente dal tavolo dei ministri agricoli è proprio l'Africa, un continente nel quale solo il 27% delle terre coltivabili è effettivamente sfruttato, su 42,5 milioni di ettari disponibili e dove il tessuto produttivo è ancora rappresentato per la quasi totalità da piccoli agricoltori e aziende a dimensione familiare.