
L'iniziativa, promossa dai produttori aderenti alla Cooperativa Agricola Sant'Antonio Abate di Rossiglione, punta a far conoscere al grande pubblico le straordinarie qualità delle patate di queste valli: particolarmente gustose perché nascono in collina, in terreni concimati con grandi quantità di letame, avendo tutti i produttori un allevamento di mucche da latte.
Si tratta di patate estremamente pregiate e destinate a svariati usi in cucina, a seconda delle varietà. Sono tre quelle che si producono in Valle Stura e in Val Gargassa: Lisetta, Kénnebec e la deliziosa e famosissima Quarantina. Diverse per gusto e per proprietà organolettiche, hanno altrettante differenti destinazioni.
Lisetta: è una patata precoce, a pasta gialla, dalla forma irregolare, adatta a tutti gli usi in cucina (specie gli gnocchi), ma possibilmente da utilizzare prima che arrivi l’inverno.
Kénnebec: è invece una patata tardiva, a pasta bianca, con tuberi di grossa pezzatura, ottima per purè, ma anche per essere bollita o fritta.
Quarantina: ovvero la patata genovese DOP. Coltivata in tutto l'entroterra di Genova e del Tigullio, era nota con diversi nomi locali. Le testimonianze sulla sua origine rimandano fino agli anni 1880, ma le sue caratteristiche corrispondono a quelle di una varietà conosciuta già a fine Settecento, quando iniziò la coltivazione della patata in Liguria. Malgrado il nome ("quarantina" ricorda il ciclo breve), è una varietà semiprecoce, di media conservabilità, adatta ai terreni sabbiosi di montagna; i tuberi sono tondeggianti e irregolari, con gemme medio-profonde e con sfumature rosa alla base delle gemme; il colore della buccia è chiaro; la pasta è bianca e di tessitura fine e compatta. Di sapore eccellente, è adatta per tutti gli usi di cucina, ottima per fare gli gnocchi (basta l’aggiunta del 25% di farina), oppure unita con lo stoccafisso in umido o con le trenette al pesto.