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Di Pasquale Domenico Grieco

Tecnologia RFid: nuove frontiere per la tracciabilita' in agricoltura

A molti la parola "RFid" dice ancora poco. Eppure sarà il futuro della tracciabilità in molti settori, compreso quello agricolo.

La tecnologia RFid (Radio Frequency Identification) era riservata per legge fino a poco tempo fa solo agli usi militari e per questo vietata alle aziende private. Quasi a sorpresa, però, per allinearsi alle direttive Europee, l’approvazione del Decreto del 13/07/2007 ha varato la liberalizzazione completa (quindi anche per usi civili) delle radio frequenze per i dispositivi RFid.

Il comparto dell'agricoltura e le tecnologie informatiche sono due mondi tradizionalmente considerati agli antipodi, ma che possono trovare punti di convergenza e scoprirsi, inaspettatamente, integrati. La sperimentazione sulla tecnologia RFid ha dimostrato l'efficacia dell'uso di microchip integrati per tracciare tutti i processi necessari per l'identificazione e la certificazione delle produzioni vivaistiche, aumentandone gli attuali standard qualitativi, o per tracciare e rintracciare tutti i processi nell'ambito delle filiere agroalimentari a partire dal campo fino alla vendita dei prodotti come freschi o trasformati.

Alcuni applicativi in questo settore sono già in fase di sperimentazione, ad esempio per la gestione della filiera dei vegetali di IV gamma, che ha come principale obiettivo la tracciabilità e quindi l'aumento dei controlli in tutte le fasi. I tag RFid attivi sono, infatti, in grado di monitorare le fasi di conservazione e trasporto di questi prodotti, aumentandone la sicurezza e la tracciabilità in ogni punto del processo.

Altro esempio: l'applicazione Rfid per la tracciabilità delle patate del Fucino, produzione tipica di Avezzano (AQ). La coltivazione della patata nel Fucino interessa circa 4.000 ettari, con una produzione annua fino a 2 milioni di quintali. La scelta della tecnologia RFid, rispetto a quella dei codici a barre, è legata a diversi fattori: la presenza di polvere e di elevata umidità, la quantità di informazioni scrivibili direttamente dal carrello in fase di prelievo, la possibilità di numerosi riutilizzi dei tag inseriti nei contenitori.

La crescente necessità, per l’identificazione e per il controllo dei parametri genetici, fitosanitari e ambientali nella parte vivaistica, ha fatto sì che si sviluppasse anche in Basilicata un prototipo per la tracciabilità di piante madri di agrumi allevate in ambiente protetto. Unico nel suo genere, perché, il tag è stato inserito per la prima volta direttamente nel tronco di ogni singola pianta, e si integra e comunica, dal punto di vista informatico, con tutta la piattaforma produttiva vivaistica a partire dal seme fino alla messa a dimora della piante figlie.



Fare previsioni sull'evoluzione della tecnologia RFId è un compito arduo, tanta è la velocità con la quale si evolve. Si possono solo ipotizzare alcune proiezioni che caratterizzeranno, nei prossimi anni, i costi e le applicazioni. A questo proposito, prendendo in considerazione i Tag passivi, è possibile pensare che nel giro di un biennio il costo dei Tag potrà ridursi, dal valore medio attuale di circa 30 centesimi, a valori prossimi ai 15 centesimi di euro. Questo trend è naturalmente connesso alla crescita dei volumi, favorita dall'apertura dei mercati, e al tempo stesso, all'affermarsi su scala mondiale di pochi standard consolidati.

Contatti:
Pasquale Domenico Grieco
Responsabile Unità di Fitopatologia e OGM
Metapontum Agrobios
S.S. Jonica 106, Km 448,2
75010 Metaponto (MT)
Tel.+39 0835/7401 (centralino)
+39 0835/740264 (Ufficio)
+39 0835/740333 (Laboratorio)
Fax +39 0835/740204
Email
Web: www.agrobios.it
Data di pubblicazione: