Roma: una finestra sul mondo della ricerca varietale in frutticoltura
Il tradizionale appuntamento con l'edizione autunnale della Mostra Pomologica, organizzata ogni anno presso la sede del Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma (Via di Fioranello, 52) si è trasformato quest'anno in un vero e proprio "open day", per presentare ai visitatori una panoramica sul mondo della ricerca varietale in frutticoltura.
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Sotto la direzione del Prof. Carmine Damiano, il Centro di Ricerca per la Frutticoltura ha infatti aperto le proprie strutture al pubblico, che ha così potuto visitare i 46 ettari di campi sperimentali, dove si trova la collezione del germoplasma frutticolo, oltre ai laboratori per la crioconservazione e l'identificazione varietale basata sull'analisi del DNA.
Andrea Frattarelli e Maurizio Moser si occupano della propagazione in vitro del materiale vegetale.
Sabrina Micali e Roberta Quarta lavorano nel laboratorio che si occupa dell'identificazione varietale basata sull'analisi del DNA.
Oltre alla tradizionale esposizione, a cura del Centro e di singole aziende vivaistiche, dei numerosissimi campioni di frutta (circa mille) delle collezioni varietali e dei germoplasmi autoctoni, i partecipanti hanno potuto seguire una presentazione nella quale è stata illustrata la procedura di miglioramento varietale attraverso la selezione di caratteri dovuti a geni introgressi da specie selvatiche, antiche o mutate.
Un momento della presentazione che ha affiancato la mostra pomologica
Molto interessanti per la ricerca attuale, per esempio, sono il recupero e la valorizzazione di caratteristiche genetiche particolari, come la polpa rossa presente in antiche varietà di mele, pere o pesche, oppure la facilità di distacco dal peduncolo di certi tipi di ciliegia (come la spagnola Picota) o l'assenza di attività pollonifera che caratterizza una varietà selvatica di nocciolo.
Altre linee di ricerca sono quelle che prendono le mosse da determinate forme di resistenza genetica a malattie o parassiti, mentre di particolare interesse per future selezioni varietali sono alcuni esemplari selvatici di alberi da frutta, che si dimostrano particolarmente adatti a sopravvivere in terreni salini o in condizioni di siccità (come per esempio il pero selvatico Pyrus Pyraster). La conservazione e valorizzazione di simili tratti genetici potrebbe risultare determinante per la selezione di varietà frutticole in grado di resistere agli attuali e futuri cambiamenti climatici del pianeta.
Antonio Nicotra con un esemplare della famosa pesca Ghiaccio (vedi articolo correlato). Foto: FreshPlaza
Infine, nel corso della giornata, i partecipanti di buona volontà hanno concorso allo svolgersi di un "consumer's test" (vedi foto sotto), cioè all'assaggio, degustazione e formulazione di un giudizio di accettabilità da parte del consumatore su quattro varietà di pomacee.
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Contatti:
Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma
Via di Fioranello 52
E-mail: [email protected]