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L'allarme viene lanciato dalla Coldiretti di Avellino

Campania: produttori di nocciole a rischio

Il direttore della Coldiretti di Avellino, Giuseppe Licursi, esprime tutta la sua preoccupazione per una contingenza che rischia di avere risvolti molto negativi sulle aziende irpine. Una situazione difficile determinata dall'aumento dell'offerta mondiale che supera la domanda, dal ristagno dei consumi e dal grosso quantitativo stoccato dalla Turchia.

"Occorre che anche la parte pubblica — afferma Licursi - comprenda le difficoltà dei produttori di nocciole, la cui attività è quasi sempre localizzata in aree marginali, spesso montane e collinari, dove non esistono alternative colturali e sono già a rischio per il dissesto idro-geologico, l'erosione e l'abbandono". Numerosi sono i problemi sollevati dai produttori di nocciole quali l'aumento dei costi di produzione, in particolare del gasolio e dei fitofarmaci, la riduzione dei prodotti fitosanitari disponibili per il trattamento dei noccioleti, che rendono sempre più difficile e oneroso il contrasto delle principali malattie (cimice e balanino), che ostacolano il rispetto degli standard di qualità richiesti dall'industria e dal mercato e determinano applicazioni di scarti e riduzioni di prezzo. "Tutto ciò — spiega Licursi - favorisce la concorrenza dei Paesi terzi, che non hanno gli stessi vincoli sull'utilizzo degli agro farmaci, imposti nell'Unione europea".

La Coldiretti denuncia anche l'inadeguatezza dei controlli fitosanitari sulle nocciole importate, aggravata dalla possibilità di sdoganare le merci presso le strutture degli operatori privati, che non dà adeguate garanzie di controllori pubblici efficaci ed indipendenti. Licursi evidenzia anche la scarsa incisività sulla commercializzazione da parte delle organizzazioni dei produttori, che in alcune aree svolgono più un'attività di servizi che di impresa e il delinearsi di un livello dei prezzi per la prossima campagna assolutamente inadeguato per i produttori, che potrebbe determinare l'abbandono delle coltivazioni.

Il quadro è emerso nel corso di una riunione che si è tenuta a Reus, in una zona a forte vocazione corilicola della Spagna. Si è trattato di un incontro bilaterale 2008 tra Unione Europea e Turchia sul mercato delle nocciole. La Turchia è il più forte produttore ed esportatore mondiale di nocciole. Dai dati presentati dalle parti è emerso che nel 2007 la produzione mondiale di nocciole in guscio è stata stimata a circa 752mila tonnellate, inferiore di circa un terzo sul 2006, soprattutto a causa della diminuzione dell'offerta turca per problemi climatici.

Il 69% della produzione mondiale proviene come sempre dalla Turchia e per il 20% dall'Unione europea, l'Italia rappresenta il 14% dell'offerta mondiale e l'81% di quella europea, seguita dalla Spagna, che rappresenta rispettivamente il 4% e il 14%. Per la prossima campagna gli operatori prevedono un buon raccolto, superiore al 2007 di circa il 20-25%; a meno di eventi climatici particolari. La Turchia ha previsto un raccolto di circa 800-850 mila ton di nocciole in guscio, l'Italia 110 mila, la Spagna 30 mila. Le previsioni per quest'anno confermano che la Turchia sarà il maggior produttore ed esportatore al mondo di nocciole.

Le cifre del settore

La corilicoltura in provincia di Avellino
Superficie totale 10.267 ettari
Superficie in produzione 10.232 ettari
Produzione totale raccolta 210.725 quintali

Previsioni produttive nel 2008
Turchia ton. 850mila
Italia ton. 110mila (Campania ton. 40mila)
Spagna ton. 30mila
Francia ton. 6mila

Fonte: denaro.it