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Agrofarma: molte colture sono a rischio estinzione

Secondo gli esperti di tossicologia, patologia vegetale e economia agraria riuniti a Santo Stefano Belbo, nel cuneese, ad un incontro organizzato da Agrofarma - l'Associazione nazionale imprese agrofarmaci di Federchimica - molte produzioni agricole italiane sono a rischio estinzione.

Tra le colture più colpite, le castagne, colpite da una muffa che infetta le radici delle piante fino a farle morire. Secondo gli esperti è "indispensabile intervenire con agrofarmaci appropriati per non correre il rischio di andare incontro a tristi autunni senza castagne". Lo scorso autunno la produzione di questi frutti ha subito un drastico calo, tra il 30% e il 50% a seconda delle zone (il cuneese e l'avellinese tra le più colpite). L'Italia rischierebbe di perdere una produzione strategica: è infatti il primo produttore di castagne, con una quota di oltre il 15% a livello mondiale, seguita da Cina, Corea del Sud e Turchia.

Anche per le nocciole, di cui l'Italia è secondo produttore dopo la Turchia, il "rischio estinzione" è concreto. Sono le cimici le responsabili degli attacchi ai noccioli, capaci di ridurre, secondo gli esperti, "a zero, senza l'utilizzo di agrofarmaci, le chance di sopravvivenza delle piantagioni". Difficile anche la situazione per le palme, danneggiate fortemente dal punteruolo rosso, un insetto killer che sta decimando le palme.

Gli esperti intervenuti all'incontro hanno confermato che gli agrofarmaci sono la "risposta decisiva alla crescente domanda mondiale di prodotti alimentari - si legge in una nota di Agrofarma - essendo in grado di soddisfarne il bisogno per tutto l'anno". Secondo gli studi presentati, il corretto impiego di queste sostanze ha permesso un incremento della produttività e dell'efficienza agricola, una riduzione dei prezzi, raccolti più abbondanti e alimenti protetti e di maggiore qualità.

"Gli studi presentati contribuiscono a fare luce sulla indispensabilità degli agrofarmaci - afferma Luigi Radaelli, presidente di Agrofarma - destano stupore le numerose colture che andrebbero scomparendo senza questi trattamenti,visto che si tratta di alimenti comunemente diffusi sulle nostre tavole".

Fonte: notizie.alice.it