Puglia: nuove metodologie di lotta biologica e integrata ai parassiti dell'uva da tavola
Gli agronomi provenienti dai paesi del Bacino del Mediterraneo e partecipanti al Master "Integrated Pest Management of Mediterranean Fruit Crops" presso l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Valenzano (BA), hanno condiviso una lezione, con il tutor Dott. Vittorio Filì, sulle protezione dell’uva da tavola orientata ai bisogni della filiera.
Sono stati fatti approfondimenti su due diversi approcci alla protezione dell’uva da tavola: il primo con il metodo "biologico", presso l’azienda di 3 ettari di Filippo Giglio a Rutigliano (BA), e il secondo con il metodo integrato, presso l’azienda di 20 ettari di Domenico Pinto a Mola di Bari. Ambedue le aziende sono assistite nei progetti di protezione dell’uva da tavola dallo studio di consulenza Agriproject Group di Rutigliano .
Di estremo interesse è stato l’approfondimento effettuato nell’azienda biologica sulla strategia di controllo dei Tripidi, dove il controllo dell’insetto avviene grazie alla semina dell’essenza Phacelia tanacetifolia, la cui infiorescenza (vedi foto qui accanto), essendo fortemente attrattiva per il Tisanottero, evita la migrazione del parassita sui grappoli, con il risultato di evitare i noti danni che Frankliniella Occidentalis provoca con le sue punture sugli acini.
Anche il controllo della Tignoletta dell’uva (Lobesia Botrana), con il metodo noto come "Confusione Sessuale", praticato nelle aziende Giglio e Pinto, è stato oggetto di una approfondita riflessione, dato che questo sistema di controllo ha avuto in questo anno una diffusione notevole in tutto l’areale barese e tarantino, a dimostrazione della maggiore consapevolezza della filiera produttiva verso il contenimento dei residui di agrofarmaci nell'uva da tavola.
Per maggiori informazioni:
Vittorio Filì