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I single italiani sono 6 milioni. E il mercato si adegua

La carica dei single in Italia, 5 milioni e 977 mila "unità unipersonali", come li chiama freddamente l'Istat nell'ultimo censimento, non accenna ad arrestarsi. Un incremento percentuale del 98,8% dagli Anni 70 agli Anni 90, una crescita progressiva fino al 2001 (quando i single erano un quarto delle famiglie italiane), 1,7 milioni in più nel 2007, segnale di una rivoluzione socio- culturale profonda, soggetta a due variabili fondamentali: il livello di reddito, che condiziona consumi e stile di vita, e l'età.

Le nuove famiglie — a prescindere che si tratti di single per vocazione, in parcheggio o forzati — creano nuovi bisogni, nuovi consumi e, in ultima analisi, nuovi prodotti. Negli ultimi anni il mercato si è mobilitato per acchiappare questa fetta d'Italia propensa alla spesa e spesso malata di solitudine, con la tendenza a compensare con il cibo (nel paniere Istat sull'andamento dei prezzi, non a caso, stanno entrando le monodosi) tutti gli altri bisogni.

La spesa del single
In rapporto, un single medio consuma il 50% di un nucleo famigliare classico, perché spesso è costretto ad acquistare quantità di cibo superiori ai suoi bisogni reali (con sprechi enormi), però ha esigenze totalmente diverse. Le multinazionali e i supermercati se ne sono accorti, finalmente: la confezione da quattro bistecche e il pacco di biscotti extralarge sono obsoleti.

E allora ecco spiegato il fiorire di cibi pronti e mono-porzioni: la vendita di frutta e verdura pronto uso ha superato un totale di 40 milioni di chili per un fatturato di 350 milioni di euro, e si tratta di un mercato in piena espansione. Insalate miste già condite, macedonie sbucciate e tagliate, alimenti che si rimpiccioliscono per diventare più appetibili ai gusti dei single, la confezione di parmigiano è dimagrita fino ad arrivare a 25 grammi, l'anguria si è ristretta (da 15 a 1,5 kg), è diventata più maneggevole e ha perso i semi, lo yogurt è passato dal formato da otto a quello singolo, 150 gr di dolcezza a 0,69 centesimi.

Quello che ancora manca è la varietà: le già poche ditte che producono le mono-dosi si fossilizzano, al massimo, su un paio di alternative.

Fonte: corriere.it

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