Quali ortaggi e frutti evitare se si e' allergici
"I granuli pollinici – spiega Alessandro Buonomo, del Servizio di allergologia del Policlinico Gemelli di Roma – arrivano con una periodicità distinta in tre fasi: una precoce (pre-primaverile), una primaverile-estiva e infine una estiva-autunnale. Se nel primo periodo l'allergia è legata alla fioritura delle piante arboree, nel secondo dipende dalle graminacee, urticaceae e oleaceae, e nel terzo deriva principalmente dalle asteracee".
Alcuni consigli
Chi è allergico alle betulacee dovrebbe prestare attenzione a carote, mele, nocciole, pere, finocchi, noci, ananas, ciliege, albicocche, banane, susine, prugne e fragole. I pazienti allergici alle graminacee dovrebbero invece fare attenzione a melone, pomodori, angurie, arance, kiwi e in alcuni casi anche a avena, frumento, orzo, segala e mais. Chi è allergico alla compositae eviti sedano, anguria, melone, banana, zucchino, cetriolo, carote e prezzemolo.
I sintomi
Le reazioni più comuni sono l'infiammazione delle mucose del cavo oronasale e alcune forme di congiuntivite. "I sintomi – spiega il dottor Buonomo – includono anche congestione e naso gocciolante, prurito e lacrimazione degli occhi, infiammazione delle mucose e tosse continua". In qualche caso però può anche manifestarsi una sintomatologia più pesante come quella dell’asma, e quindi gravi difficoltà respiratorie.
I test
Per capire a quale polline si è allergici è possibile effettuare diversi tipi di test. Un’attenta analisi delle abitudini e degli stili di vita del paziente, e quindi delle probabili esposizioni in determinati periodi dell’anno, aiuta a limitare la ricerca. "Tra i test veri e propri – spiega l’allergologo – ci sono quelli cutanei, eseguiti ‘graffiando’ o iniettando in un lembo di pelle estratti di diversi tipi di allergeni che consentono di verificare visivamente la risposta infiammatoria. Un altro modo per individuare l'allergene è l'analisi del sangue, attraverso il quale si individua il livello di IgE (una classe di anticorpi, le immunoglobuline di tipo E)". Nel caso in cui questo valore sia alto allora il soggetto è allergico.
Le cure
La migliore cura è evitare il contatto con la sostanza allergenica. Se questo è più facile per altre allergie, come quelle ai farmaci, per quanto riguarda i pollini è più complicato perché sfuggire all’allergene significa non rimanere all’aperto nel periodo di migrazione. "L’allergia – spiega Buonomo – si può alleviare con l’assunzione di farmaci da banco, decongestionanti, antistaminici e corticosteroidi nasali. In caso di allergie più gravi, i cui sintomi perdurano per periodi di tempo più lunghi e con maggiori effetti, si può ricorrere all’immunoterapia". Si iniettano nel soggetto più dosi di allergene diluito a concentrazioni crescenti, così l’organismo si abitua alla sua presenza e riduce la risposta immunitaria che scatena l’allergia.
Fonte: kataweb.it