Juan Colombo, direttore commerciale della compagnia di esportazione cilena Subsole, dichiara: "La scarsità di prodotto nell'emisfero settentrionale nei mesi di novembre e dicembre ha causato, specialmente negli USA, un forte aumento dei prezzi, fino a punte di 40 dollari. Tra le concause del fenomeno c'erano in quel momento anche: una minore disponibilità di uva dal Cile (circa -50%) e minori forniture dalla California e dal Brasile."
"Tuttavia, l'accresciuta disponibilità di prodotto cileno per le prossime settimane e il concentrarsi prevalentemente su un unico mercato potrebbero condurre ad una situazione controproducente. Infatti l'Europa non è in grado, come gli USA, di assorbire volumi tanto elevati. Il mercato statunitense, inoltre, è molto più flessibile e la grande distribuzione è maggiormente pronta a reagire a momenti di surplus dell'offerta attraverso il lancio di promozioni e offerte speciali, cosa assai meno facile da ottenere sul mercato europeo, dove i prezzi sono spesso prefissati e vi sono limiti settimanali nelle forniture. D'altra parte, il ricorso agli sconti potrebbe risultare poco premiante per i produttori, che rischiano di ottenere ritorni inferiori agli effettivi costi di produzione."
La conseguenza che si trae da questa analisi è che il panorama delle vendite per i prossimi mesi rimane estremamente incerto. certamente, secondo i dati resi noti dall'organizzazione agricola cilena Fedefruta (vedi articolo correlato) e alle informazioni fornite da Juan Colombo, è molto difficile che nel breve termine la varietà Thompson Seedlessdi qualità media - esportata negli USA - riesca a spuntare prezzi tali da coprire i costi di produzione: "Con prezzi di vendita compresi tra 12 e 14 dollari è molto difficile raggiungere un equilibrio con i costi sostenuti dai produttori", osserva Colombo.
Per confrontarsi positivamente con questi scenari di mercato, la Subsole sta lavorando alla pianificazione di nuove strategie: "La parola chiave oggi è diversificazione. Perciò stiamo lavorando all'apertura di nuovi mercati, in alternativa ai soliti sbocchi commerciali per i nostri prodotti. Le piazze potenzialmente più interessanti per il futuro sono la Russia, il Far East e l'Europa orientale, mercati sui quali Subsole intende arrivare con un portafoglio prodotti ampliato dall'introduzione di articoli come kiwi, arance, clementine e avocado. Dall'altra parte, stiamo investendo molto in innovazioni tecniche per portare sul mercato un buon prodotto: gli aspetti qualitativi dell'ortofrutta sono infatti ormai imprescindibili per muoversi sui mercati internazionali."
Subsole in sintesi:
La compagnia d'esportazione cilena Subsole venne fondata nel 1991 e soltanto 5 anni dopo era già in grado di portare sul mercato un milione di casse di uva da tavola. Nel 2006, il fatturato della compagnia ha raggiunto i 65 milioni di dollari, grazie agli sforzi di una compagine sociale costituita da ben 180 produttori, operanti su una superficie di 3.600 ettari. Subsole è attualmente la quinta maggiore compagnia cilena per le esportazioni di uva da tavola e al decimo posto se si sommano anche gli altri prodotti ortofrutticoli. In Cile, la compagnia coltiva e produce in aree strategiche come Copiapó,Ovalle-Vicuña, Aconcagua, zone centrali e meridionali e un'area in fase di sviluppo chiamataQuillota.
Per maggiori informazioni:
Juan Colombo - manager commerciale
Exportadora Subsole S.A.
Luis Pasteur 5661, Vitacura
Santiago, Chile
Tel. (56) (2) 940 6400
Fax (56) (2) 242 1220
http://www.subsole.cl