Roma - Dovendo scegliere una verdura tipicamente romana certamente si devono menzionare le cosiddette “puntarelle”, una varietà di cicoria che si chiama Catalogna. Il loro retrogusto amarognolo si apprezza soprattutto con un mix di aglio, olio e acciughe. Quest'anno dalla metà di marzo il Centro Agroalimentare di Roma (Car) si é riempito di puntarelle e cioè dei germogli della Catalogna, anche detta "Cicoria di Gaeta".
Naturalmente non si tratta di una pietanza raffinata e particolarmente elaborata. Tuttavia per la sua ottimale riuscita gastronomica è necessario che la materia prima sia di qualità tanto elevata quanto quella in vendita all'ingrosso in questi giorni nei due padiglioni ortofrutticoli del Car, dove si trova da 8 a 10 euro per una cassa di circa 7 chili. Come un "piatto povero" e quindi come erba raccolta nei campi, la Catalogna a Roma ha preso il nome di puntarelle forse per l'aspetto delle lunghe foglie costolute e appuntite. Per prepararle va rimossa la parte esterna del cespo togliendo anche i lembi più duri e più legnosi. Per i buongustai amanti delle tradizioni romane, la ricetta per eccellenza è tuttavia l'insalata di puntarelle crude con acciughe. Le puntarelle sono comunque ottime anche cotte come la bietola e gli spinaci.
Le migliori sono quelle più giovani, che hanno punte piccole e gambi compatti. Quanto alla conservazione, si mantengono giusto un paio di giorni in frigo, nello scomparto delle verdure. Ricche di vitamina A e quasi senza calorie, sono ideali nelle diete.