Nell'ambito della fiera Mac Fruit Attraction China (22-24 novembre 2017) la delegazione italiana guidata da Renzo Piraccini ha compiuto un paio di visite a supermercati di Shanghai. Ne è scaturito uno spaccato significativo: l'ortofrutta è piuttosto cara e, al contrario dell'Italia, si è più sicuri del prodotto d'importazione che non di quello interno. Comprare ortofrutta estera è uno status simbol della propria ragione sociale. (fotoservizio Cristiano Riciputi)
Il primo supermercato visitato, Da Run Fa.
Carote per il popolo, allo stato non grezzo, grezzissimo...
Verdura fresca, una sorta di verza.
Kiwi Zespri a circa 1 euro a frutto.
Nei supermercati cinesi l'ortofrutta è in posizione anonima, è quasi difficile trovarla, segno che non le viene dato un ruolo molto importante nella scala degli acquisti.
Pessime ciliege provenienti dagli Stati Uniti, vendute a 25 euro il kg.
Particolare dell'etichetta.
Patate al grezzo.
Patate confezionate due a due.
Cipolle confezionate due a due.
Peperoni rossi e verdi a poco più di due euro a confezione.
Giuggiole confezionate. Ai cinesi evidentemente piacciono avvizzite quindi più mature. In Italia sono preferite acidule.
Mele allineate, costo attorno a 5 euro il kg.
Portafortuna vegetale.
Secondo supermercato visitato, un Carrefour.
L'indicazione per il reparto fresco.
Alcuni componenti della delegazione. Si riconoscono Matteo Camillini di Infia, Renzo Balestri e Mirco Zanotti di Apofruit, Valentina Piraccini di Macfrut.
Jack Fruit confezionato tipo quarta gamma.
L'angolo della promozione cinese.
Pomodori di produzione cinese.
Confezionamento nel supermercato, alla vista dei clienti.
Reparto quarta gamma.
Misto insalata. Prezzo attorno ai 2 euro a busta.
Frutta secca presente in apposita zona.
Ampio reparto frutta disidratata.
Grazie
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