Interpera 2010

Si e' concluso con successo venerdi 28 maggio 2010 il terzo Convegno mondiale sulla pera, organizzato per quest'anno a Ferrara da AREFLH, l’Associazione delle Regioni Ortofrutticole Europee, e da CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli).
Si e' concluso con successo venerdi 28 maggio 2010 il terzo Convegno mondiale sulla pera, organizzato per quest'anno a Ferrara da AREFLH, l’Associazione delle Regioni Ortofrutticole Europee, e da CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli).
"Inaugurato giovedi 27 maggio 2010, l'evento INTERPERA 2010 ha costituito una formidabile occasione per una panoramica a tutto tondo sulla pericoltura professionale: nella intensissima "due-giorni" sono stati esaminati e discussi trend produttivi, commerciali, economici e di consumo; sono state presentate approfondite analisi per aree geografiche e sono stati coinvolti alcuni dei principali rappresentanti della pericoltura internazionale."
"Inaugurato giovedi 27 maggio 2010, l'evento INTERPERA 2010 ha costituito una formidabile occasione per una panoramica a tutto tondo sulla pericoltura professionale: nella intensissima "due-giorni" sono stati esaminati e discussi trend produttivi, commerciali, economici e di consumo; sono state presentate approfondite analisi per aree geografiche e sono stati coinvolti alcuni dei principali rappresentanti della pericoltura internazionale."
La pera e Ferrara: un binomio inscindibile.
La pera e Ferrara: un binomio inscindibile.
Principali varieta' di pere. Dall'alto al basso: William, Red Bartlett, Abate, Kaiser, Comice (Decana del Comizio) e Conference. A livello varietale, la pera, a differenza di mele, pesche e nettarine, ha una composizione della specie che e' rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi 40 anni.
Principali varieta' di pere. Dall'alto al basso: William, Red Bartlett, Abate, Kaiser, Comice (Decana del Comizio) e Conference. A livello varietale, la pera, a differenza di mele, pesche e nettarine, ha una composizione della specie che e' rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi 40 anni.
Il grande interesse globale per questa coltura e' attestato dai 180 delegati che hanno presenziato al Congresso, provenienti da numerosi paesi del mondo, dall’Argentina, al Sudafrica, all’Olanda, al Belgio, alla Francia, fino alla Russia e alla Svizzera.
Il grande interesse globale per questa coltura e' attestato dai 180 delegati che hanno presenziato al Congresso, provenienti da numerosi paesi del mondo, dall’Argentina, al Sudafrica, all’Olanda, al Belgio, alla Francia, fino alla Russia e alla Svizzera.
L'Emilia-Romagna produce il 65% di tutte le pere italiane. La sua produzione e' protetta dal marchio IGP.
L'Emilia-Romagna produce il 65% di tutte le pere italiane. La sua produzione e' protetta dal marchio IGP.
Tra gli sponsor del convegno, le cassette a sponde abbattibili CPR System, qui sistemate in una composizione a forma di pera. Nella foto: Yliana Gonzalez e Carlotta Cirelli.
Tra gli sponsor del convegno, le cassette a sponde abbattibili CPR System, qui sistemate in una composizione a forma di pera. Nella foto: Yliana Gonzalez e Carlotta Cirelli.
Altro sponsor della manifestazione, Unitec, leader nei macchinari ad alta tecnologia per la lavorazione di ortofrutticoli.
Altro sponsor della manifestazione, Unitec, leader nei macchinari ad alta tecnologia per la lavorazione di ortofrutticoli.
Ad aprire i lavori di Interpera 2010, Paolo Bruni (presidente del CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli).
Ad aprire i lavori di Interpera 2010, Paolo Bruni (presidente del CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli).
Paolo Bruni ha ricordato il valore della pera per il nostro paese e per Ferrara in particolare, salutando l'occasione di Interpera 2010 come una grande opportunita' di confronto tra alcuni dei principali paesi produttori.
Paolo Bruni ha ricordato il valore della pera per il nostro paese e per Ferrara in particolare, salutando l'occasione di Interpera 2010 come una grande opportunita' di confronto tra alcuni dei principali paesi produttori.
Bruni ha evidenziato i punti critici sui quali incentrare i lavori del meeting: 1)costi di produzione; 2) rese produttive attese per la stagione 2010; 3) problema del rilancio dei consumi; 4) internazionalizzazione ed export.
Bruni ha evidenziato i punti critici sui quali incentrare i lavori del meeting: 1)costi di produzione; 2) rese produttive attese per la stagione 2010; 3) problema del rilancio dei consumi; 4) internazionalizzazione ed export.
"Nardini, in rappresentanza della presidente della Provincia di Ferrara - Marcella Zappaterra - ha ricordato l'importante ruolo del settore agroalimentare per l'occupazione e la ricchezza del territorio. "Anche se il 2009 e' stato un anno particolarmente difficile per l'agricoltura, sono ottimista per il futuro, in ragione di due fattori: quello relativo ai cambiamenti climatici e quello dovuto alla crescita demografica della popolazione mondiale, che inevitabilmente riporteranno l'agricoltura al centro delle politiche nazionali ed europee."
"Nardini, in rappresentanza della presidente della Provincia di Ferrara - Marcella Zappaterra - ha ricordato l'importante ruolo del settore agroalimentare per l'occupazione e la ricchezza del territorio. "Anche se il 2009 e' stato un anno particolarmente difficile per l'agricoltura, sono ottimista per il futuro, in ragione di due fattori: quello relativo ai cambiamenti climatici e quello dovuto alla crescita demografica della popolazione mondiale, che inevitabilmente riporteranno l'agricoltura al centro delle politiche nazionali ed europee."
Il coordinamento dei lavori e' passato poi a Luciano Trentini (direttore CSO e vicepresidente AREFLH), il quale ha invitato sul palco Alessandro Palmieri e Alessandra Castellini dell'Universita' di Bologna, in veste di primi relatori della giornata.
Il coordinamento dei lavori e' passato poi a Luciano Trentini (direttore CSO e vicepresidente AREFLH), il quale ha invitato sul palco Alessandro Palmieri e Alessandra Castellini dell'Universita' di Bologna, in veste di primi relatori della giornata.
Alessandro Palmieri ha introdotto la prima parte di una relazione analitica sui costi di produzione della pera nei principali paesi produttori. Per il metodo di calcolo, si e' proceduto ad un confronto tra la situazione del 2002 e quella odierna, scorporando le voci di costo in diverse sottocategorie (costi diretti, di manodopera, energetici, di ammortamento, etc.). In generale, i costi di produzione risultano competitivi in misura direttamente proporzionale alle rese per ettaro che si riescono ad ottenere. In questo senso, emerge che Belgio e Olanda, con la pera Conference, riescono a produrre e commercializzare a costi piu' bassi rispetto all’Italia e questo spiega la grande competitivita' della loro offerta sui mercati internazionali.
Alessandro Palmieri ha introdotto la prima parte di una relazione analitica sui costi di produzione della pera nei principali paesi produttori. Per il metodo di calcolo, si e' proceduto ad un confronto tra la situazione del 2002 e quella odierna, scorporando le voci di costo in diverse sottocategorie (costi diretti, di manodopera, energetici, di ammortamento, etc.). In generale, i costi di produzione risultano competitivi in misura direttamente proporzionale alle rese per ettaro che si riescono ad ottenere. In questo senso, emerge che Belgio e Olanda, con la pera Conference, riescono a produrre e commercializzare a costi piu' bassi rispetto all’Italia e questo spiega la grande competitivita' della loro offerta sui mercati internazionali.
Alessandra Castellini ha illustrato la seconda parte della relazione sui costi, la quale ha preso in esame le componenti relative al reddito alla produzione, al costo di confezionamento e all'andamento dei prezzi nella grande distribuzione. E' emersa una tenuta sostanzialmente buona, anche in periodi di crisi, per la fascia commerciale alta e media, mentre le pere vendute nel canale discount hanno subito le correzioni di prezzo piu' penalizzanti.
Alessandra Castellini ha illustrato la seconda parte della relazione sui costi, la quale ha preso in esame le componenti relative al reddito alla produzione, al costo di confezionamento e all'andamento dei prezzi nella grande distribuzione. E' emersa una tenuta sostanzialmente buona, anche in periodi di crisi, per la fascia commerciale alta e media, mentre le pere vendute nel canale discount hanno subito le correzioni di prezzo piu' penalizzanti.
La platea di Interpera 2010.
La platea di Interpera 2010.
Elemento qualificante della due giorni e' stata la creazione di diversi tavoli di lavoro, che hanno visto la presenza di operatori professionali del settore, provenienti da diversi paesi del mondo. Incalzati dalle accurate e stimolanti domande di Luciano Trentini, gli esperti hanno fornito numerosi approfondimenti e commenti sui temi caldi della pericoltura.
Elemento qualificante della due giorni e' stata la creazione di diversi tavoli di lavoro, che hanno visto la presenza di operatori professionali del settore, provenienti da diversi paesi del mondo. Incalzati dalle accurate e stimolanti domande di Luciano Trentini, gli esperti hanno fornito numerosi approfondimenti e commenti sui temi caldi della pericoltura.
"Dall'Argentina, Miguel Giacinti (Gabinete MAG), ha portato l'esperienza del suo paese, ad oggi principale esportatore di pere controstagionali (in particolare pere Williams) dall'emisfero meridionale. Grazie alla forte presenza di emigrati italiani in Argentina, la coltivazione di pere ha preso piede in questa terra. Nonostante il mercato europeo abbia costituito tradizionalmente il principale sbocco commerciale per le pere argentine, oggi i costi (dovuti soprattutto al riconfezionamento che le pere argentine subiscono al loro arrivo in Europa) sta rendendo sempre meno remunerativa questa esportazione. In generale, poi, il consumo europeo di pere sta diminuendo in Europa: "Non conosciamo ancora chiaramente la ragione di questo fenomeno, e finche' non l'avremo compresa, e' molto prematuro pensare a qualsiasi innovazione di prodotto o di processo"."
"Dall'Argentina, Miguel Giacinti (Gabinete MAG), ha portato l'esperienza del suo paese, ad oggi principale esportatore di pere controstagionali (in particolare pere Williams) dall'emisfero meridionale. Grazie alla forte presenza di emigrati italiani in Argentina, la coltivazione di pere ha preso piede in questa terra. Nonostante il mercato europeo abbia costituito tradizionalmente il principale sbocco commerciale per le pere argentine, oggi i costi (dovuti soprattutto al riconfezionamento che le pere argentine subiscono al loro arrivo in Europa) sta rendendo sempre meno remunerativa questa esportazione. In generale, poi, il consumo europeo di pere sta diminuendo in Europa: "Non conosciamo ancora chiaramente la ragione di questo fenomeno, e finche' non l'avremo compresa, e' molto prematuro pensare a qualsiasi innovazione di prodotto o di processo"."
"Per l'Olanda, Herman Bus ha ricordato la formidabile specializzazione del suo paese nella varieta' di pera Conference, la quale ha soppiantato altre varieta'. In Olanda si e' sviluppata una pericoltura con impianti intensivi ad alta resa, all'espansione dei quali sono stati destinati notevoli investimenti. Un vantaggio della produzione olandese e' il minore impatto dei costi di fertirrigazione, in quanto il paese non ha problemi idrici o di suoli esausti. Per quanto attiene la spinta all'innovazione varietale, Bus ha ricordato che Belgio e Olanda stanno puntando su nuove cultivar a buccia rossa (per ora solo in volumi molto limitati): "La disaffezione del consumatore europeo verso le pere potrebbe essere dovuta al fatto che non c'e' niente di nuovo da 40 anni in questo segmento. Le varieta' rosse presentano una buona potenzialita'. Non dimentichiamo che il consumatore acquista anche con gli occhi!"
"Per l'Olanda, Herman Bus ha ricordato la formidabile specializzazione del suo paese nella varieta' di pera Conference, la quale ha soppiantato altre varieta'. In Olanda si e' sviluppata una pericoltura con impianti intensivi ad alta resa, all'espansione dei quali sono stati destinati notevoli investimenti. Un vantaggio della produzione olandese e' il minore impatto dei costi di fertirrigazione, in quanto il paese non ha problemi idrici o di suoli esausti. Per quanto attiene la spinta all'innovazione varietale, Bus ha ricordato che Belgio e Olanda stanno puntando su nuove cultivar a buccia rossa (per ora solo in volumi molto limitati): "La disaffezione del consumatore europeo verso le pere potrebbe essere dovuta al fatto che non c'e' niente di nuovo da 40 anni in questo segmento. Le varieta' rosse presentano una buona potenzialita'. Non dimentichiamo che il consumatore acquista anche con gli occhi!"
"In rappresentanza della pericoltura belga, Jan Vercammen (Proefcentrum Fruitteelt) ha ricordato la forte specializzazione produttiva del Belgio, che vede, come in Olanda, la preminenza della cultivar Conference. Elevate rese produttive per ettaro e bassi costi di fertilizzazione sono gli altri punti in comune tra Belgio e Olanda. Per quanto riguarda eventuali innovazioni, Vercammen e' del parere che potrebbe esserci spazio per nuove varieta' in grado di inserirsi in determinati gap stagionali; pero' "innovare significa anche cercare nuovi mercati", osserva l'esperto."
"In rappresentanza della pericoltura belga, Jan Vercammen (Proefcentrum Fruitteelt) ha ricordato la forte specializzazione produttiva del Belgio, che vede, come in Olanda, la preminenza della cultivar Conference. Elevate rese produttive per ettaro e bassi costi di fertilizzazione sono gli altri punti in comune tra Belgio e Olanda. Per quanto riguarda eventuali innovazioni, Vercammen e' del parere che potrebbe esserci spazio per nuove varieta' in grado di inserirsi in determinati gap stagionali; pero' "innovare significa anche cercare nuovi mercati", osserva l'esperto."
"Florence Rossillion della organizzazione nazionale francese dei produttori di pomacee, ha ricordato che l'unica varieta' club di pera e' la francese Angelys, i cui costi iniziali di impianto sono comunque piuttosto elevati, mentre le piante necessitano di almeno 4 o 5 anni per entrare in piena produzione, cosa che rende questa varieta' ancora poco remunerativa in confronto a mele "club" come Pink Lady. "La vera innovazione in pericoltura sara' quella in grado di incontrare il favore da parte del consumatore"."
"Florence Rossillion della organizzazione nazionale francese dei produttori di pomacee, ha ricordato che l'unica varieta' club di pera e' la francese Angelys, i cui costi iniziali di impianto sono comunque piuttosto elevati, mentre le piante necessitano di almeno 4 o 5 anni per entrare in piena produzione, cosa che rende questa varieta' ancora poco remunerativa in confronto a mele "club" come Pink Lady. "La vera innovazione in pericoltura sara' quella in grado di incontrare il favore da parte del consumatore"."
"Per la Spagna, Jordi Gazquez (Actel) ha preso parte a diversi tavoli di discussione, ricordando che il mercato della pera si puo' suddividere in un mercato "commodity", con prezzi bassi a fronte di costi bassi; e in un mercato di fascia alta e di qualita', in grado di giocare su fattori quali la pezzatura dei frutti, la riconoscibilita' del brand da parte dei consumatori, la differenziazione in termini di gusto, la produzione locale, etc. Anche eventuali innovazioni varietali dovranno essere in grado di rispondere a questi due diversi segmenti merceologici."
"Per la Spagna, Jordi Gazquez (Actel) ha preso parte a diversi tavoli di discussione, ricordando che il mercato della pera si puo' suddividere in un mercato "commodity", con prezzi bassi a fronte di costi bassi; e in un mercato di fascia alta e di qualita', in grado di giocare su fattori quali la pezzatura dei frutti, la riconoscibilita' del brand da parte dei consumatori, la differenziazione in termini di gusto, la produzione locale, etc. Anche eventuali innovazioni varietali dovranno essere in grado di rispondere a questi due diversi segmenti merceologici."
"Dal Portogallo, Armando Paulo Torres (Unirocha), ha ricordato il ruolo pressoche' incontrastato della varieta' di pera Rocha nel suo paese. Il principale mercato per questa cultivar e' proprio quello interno: "I portoghesi mangiano solo pere Rocha", ha osservato Torres. L'unico mercato estero per questa pera e' la Gran Bretagna, che richiede frutti di piccolo calibro. Per quanto attiene i costi di manodopera, essi sono molto contenuti in Portogallo, per via della tradizione, da parte di studenti e anziani, di andare nei campi durante l'estate a raccogliere le pere Rocha. Per quanto riguarda l'innovazione, Torres ritiene che non vada limitata alla sfera del prodotto, ma estesa a quella del processo produttivo."
"Dal Portogallo, Armando Paulo Torres (Unirocha), ha ricordato il ruolo pressoche' incontrastato della varieta' di pera Rocha nel suo paese. Il principale mercato per questa cultivar e' proprio quello interno: "I portoghesi mangiano solo pere Rocha", ha osservato Torres. L'unico mercato estero per questa pera e' la Gran Bretagna, che richiede frutti di piccolo calibro. Per quanto attiene i costi di manodopera, essi sono molto contenuti in Portogallo, per via della tradizione, da parte di studenti e anziani, di andare nei campi durante l'estate a raccogliere le pere Rocha. Per quanto riguarda l'innovazione, Torres ritiene che non vada limitata alla sfera del prodotto, ma estesa a quella del processo produttivo."
"Per l'Italia, Maurizio Sgobbi (gruppo Mazzoni) ha confermato che l'Italia - come emerso anche dall'analisi dell'Universita' di Bologna - presenta i costi di produzione piu' alti in Europa per quanto riguarda la produzione di pere. Sgobbi ha ricordato che cio' deriva dal particolare orientamento della pericoltura italiana al fattore qualita': "Noi non possiamo permetterci di fare solo volumi". Tra le voci di costo, oltre a quella della manodopera, anche la scelta di non fare uso di agrofarmaci generici, avendo sempre sott'occhio la salubrita' delle produzioni."
"Per l'Italia, Maurizio Sgobbi (gruppo Mazzoni) ha confermato che l'Italia - come emerso anche dall'analisi dell'Universita' di Bologna - presenta i costi di produzione piu' alti in Europa per quanto riguarda la produzione di pere. Sgobbi ha ricordato che cio' deriva dal particolare orientamento della pericoltura italiana al fattore qualita': "Noi non possiamo permetterci di fare solo volumi". Tra le voci di costo, oltre a quella della manodopera, anche la scelta di non fare uso di agrofarmaci generici, avendo sempre sott'occhio la salubrita' delle produzioni."
Le abitudini di acquisto e i consumi di pere in Europa e nel mondo sono state al centro della seconda relazione della giornata.
Le abitudini di acquisto e i consumi di pere in Europa e nel mondo sono state al centro della seconda relazione della giornata.
Elisa Macchi del CSO ha passato in rassegna tutti i principali dati relativi a produzione e consumi, con particolare attenzione ai flussi di esportazione e importazione. I principali importatori di pere sullo scenario europeo sono Gran Bretagna e Germania. Anche l'Italia, comunque, pur essendo il primo paese produttore, importa pere dall'estero. Nel corso del tempo, le esportazioni italiane di pere sul mercato tedesco stanno incontrando difficolta', mentre altri attori, come l'Olanda, conquistano quote crescenti di mercato. In Europa, i consumi di pere sono scesi dell’11 per cento procapite dal 2000 ad oggi e ci sono paesi in cui il consumo di pere procapite supera di poco i 2 Kg annui (Germania e Regno Unito). Gli unici paesi al mondo dove i consumi crescono prepotentemente sono la Cina e la Russia.
Elisa Macchi del CSO ha passato in rassegna tutti i principali dati relativi a produzione e consumi, con particolare attenzione ai flussi di esportazione e importazione. I principali importatori di pere sullo scenario europeo sono Gran Bretagna e Germania. Anche l'Italia, comunque, pur essendo il primo paese produttore, importa pere dall'estero. Nel corso del tempo, le esportazioni italiane di pere sul mercato tedesco stanno incontrando difficolta', mentre altri attori, come l'Olanda, conquistano quote crescenti di mercato. In Europa, i consumi di pere sono scesi dell’11 per cento procapite dal 2000 ad oggi e ci sono paesi in cui il consumo di pere procapite supera di poco i 2 Kg annui (Germania e Regno Unito). Gli unici paesi al mondo dove i consumi crescono prepotentemente sono la Cina e la Russia.
Il secondo panel di discussione si e' concentrato proprio sulla tematica del rilancio dei consumi.
Il secondo panel di discussione si e' concentrato proprio sulla tematica del rilancio dei consumi.
Ancora Jordi Gazquez per la Spagna ha riferito circa la progressiva scomparsa della tradizionale pera Blanquilla dagli scaffali dei supermercati, per problemi di qualita' e tenuta. In parte, la varieta' Conference ha colmato il vuoto lasciato dalla Blanquilla, ma in maniera non ancora sufficiente.
Ancora Jordi Gazquez per la Spagna ha riferito circa la progressiva scomparsa della tradizionale pera Blanquilla dagli scaffali dei supermercati, per problemi di qualita' e tenuta. In parte, la varieta' Conference ha colmato il vuoto lasciato dalla Blanquilla, ma in maniera non ancora sufficiente.
"Vincent Guerin dell'associazione nazionale francese dei produttori di mele e pere e' sceso nel dettaglio di un fenomeno emerso dai dati raccolti dal CSO, ossia quello di un'apparente correlazione tra minori prezzi al dettaglio e maggiori consumi di pere. Secondo Gurin, il consumo francese non sempre e' legato al prezzo, in quanto sull'andamento degli acquisti giocano altri fattori, come una minore offerta di prodotto (come nel caso della stagione 2008), un'assuefazione a prezzi troppo bassi proposti dalla GDO nei momenti di crisi, fino alla consolidata abitudine dei francesi di coltivarsi da soli frutta e verdura nel giardino di casa, cosa che se puo' deprimere i consumi in certi periodi dell'anno, tende pero' a incrementarli in altri. "Il giardino di casa lascia nelle persone un costante desiderio di frutta!", osserva Guerin."
"Vincent Guerin dell'associazione nazionale francese dei produttori di mele e pere e' sceso nel dettaglio di un fenomeno emerso dai dati raccolti dal CSO, ossia quello di un'apparente correlazione tra minori prezzi al dettaglio e maggiori consumi di pere. Secondo Gurin, il consumo francese non sempre e' legato al prezzo, in quanto sull'andamento degli acquisti giocano altri fattori, come una minore offerta di prodotto (come nel caso della stagione 2008), un'assuefazione a prezzi troppo bassi proposti dalla GDO nei momenti di crisi, fino alla consolidata abitudine dei francesi di coltivarsi da soli frutta e verdura nel giardino di casa, cosa che se puo' deprimere i consumi in certi periodi dell'anno, tende pero' a incrementarli in altri. "Il giardino di casa lascia nelle persone un costante desiderio di frutta!", osserva Guerin."
Filip Lowette dell'organizzazione frutticola belga BFV osserva che il consumo di pere in Belgio e' piu' diffuso tra le persone anziane che non tra i giovani. Per questo si sta puntando a nuove varieta' come la Sweet Sensation (a buccia rossa), per rilanciare gli acquisti nella fascia giovane. In generale, il consumatore belga e' attento alla qualita' del prodotto. Sul mercato estero, il calo delle importazioni russe di pere dal Belgio nel 2008/09 e' stato dovuto ad una minore produzione belga e a prezzi di vendita piu' elevati, non certo ad una disaffezione del consumatore russo. In Belgio, infine, e' molto accentuata la concentrazione dell'offerta, si vende prevalentemente alla GDO e si sta lavorando alla costituzione di un'associazione dei produttori di pere Conference.
Filip Lowette dell'organizzazione frutticola belga BFV osserva che il consumo di pere in Belgio e' piu' diffuso tra le persone anziane che non tra i giovani. Per questo si sta puntando a nuove varieta' come la Sweet Sensation (a buccia rossa), per rilanciare gli acquisti nella fascia giovane. In generale, il consumatore belga e' attento alla qualita' del prodotto. Sul mercato estero, il calo delle importazioni russe di pere dal Belgio nel 2008/09 e' stato dovuto ad una minore produzione belga e a prezzi di vendita piu' elevati, non certo ad una disaffezione del consumatore russo. In Belgio, infine, e' molto accentuata la concentrazione dell'offerta, si vende prevalentemente alla GDO e si sta lavorando alla costituzione di un'associazione dei produttori di pere Conference.
"Per l'Italia, Claudio Gamberini (CONAD) osserva che la pera rappresenta il 6 per cento dell'offerta di ortofrutta nella catena di supermercati Conad. La pera e' un frutto delicato e la pratica della vendita come prodotto sfuso risulta penalizzante. Secondo Gamberini, le difficolta' che emergono nelle tendenze di acquisto della pera non sono sempre imputabili alla grande distribuzione. "Guardiamo alla capacita' di organizzazione e di strategia commerciale che mostra il settore della mela. Se lo paragoniamo a quello della pera, poco o nulla si e' fatto in confronto!", osserva Gamberini."
"Per l'Italia, Claudio Gamberini (CONAD) osserva che la pera rappresenta il 6 per cento dell'offerta di ortofrutta nella catena di supermercati Conad. La pera e' un frutto delicato e la pratica della vendita come prodotto sfuso risulta penalizzante. Secondo Gamberini, le difficolta' che emergono nelle tendenze di acquisto della pera non sono sempre imputabili alla grande distribuzione. "Guardiamo alla capacita' di organizzazione e di strategia commerciale che mostra il settore della mela. Se lo paragoniamo a quello della pera, poco o nulla si e' fatto in confronto!", osserva Gamberini."
"Claudio Gamberini (CONAD) vede nella pera alcune opportunita' commerciali non ancora portate a piena espressione: "Andrebbe concepito un piano marketing per segmentare e differenziare l'offerta, ad esempio proponendo la pera non solo come frutto intero, ma anche come ingrediente in altre preparazioni". Al momento, ricorda Gamberini, il consumatore italiano di pere e' generalmente una persona anziana. "Serve rimboccarsi le maniche ed andare ad conquistare anche il segmento giovane!"."
"Claudio Gamberini (CONAD) vede nella pera alcune opportunita' commerciali non ancora portate a piena espressione: "Andrebbe concepito un piano marketing per segmentare e differenziare l'offerta, ad esempio proponendo la pera non solo come frutto intero, ma anche come ingrediente in altre preparazioni". Al momento, ricorda Gamberini, il consumatore italiano di pere e' generalmente una persona anziana. "Serve rimboccarsi le maniche ed andare ad conquistare anche il segmento giovane!"."
"Da parte sua, Gabriele Ferri (Naturitalia) ribadisce l'urgenza di diversificare i mercati di esportazione per la pera italiana, ricordando che ancora non si e' riusciti a valicare le barriere fitosanitarie di paesi come gli Stati Uniti. Serve inoltre, secondo Ferri, un percorso aggregativo per la produzione: "Cosa assolutamente fattibile, in particolare per la pera Abate, vista la sua limitatissima distribuzione geografica!". Per quanto riguarda l'informazione al consumatore, secondo Gabriele Ferri bisognerebbe puntare a promuovere gli aspetti salutistici del prodotto e stimolare il consumo della pera con tutta la buccia, come per la mela. Ferri conclude poi stigmatizzando l'inaccettabile imposizione di norme sui residui da parte di alcune catene della grande distribuzione, in aperto contrasto con la normativa vigente."
"Da parte sua, Gabriele Ferri (Naturitalia) ribadisce l'urgenza di diversificare i mercati di esportazione per la pera italiana, ricordando che ancora non si e' riusciti a valicare le barriere fitosanitarie di paesi come gli Stati Uniti. Serve inoltre, secondo Ferri, un percorso aggregativo per la produzione: "Cosa assolutamente fattibile, in particolare per la pera Abate, vista la sua limitatissima distribuzione geografica!". Per quanto riguarda l'informazione al consumatore, secondo Gabriele Ferri bisognerebbe puntare a promuovere gli aspetti salutistici del prodotto e stimolare il consumo della pera con tutta la buccia, come per la mela. Ferri conclude poi stigmatizzando l'inaccettabile imposizione di norme sui residui da parte di alcune catene della grande distribuzione, in aperto contrasto con la normativa vigente."
"In rappresentanza della catena tedesca di supermercati EDEKA, Ulrich Spieckermann - il quale, grazie a pregresse esperienze professionali, ben conosce il mondo della frutticoltura italiana - concorda sull'inapplicabilita' di alcune richieste relative ai residui e ricorda che la politica di EDEKA e' stata sotto questo profilo differente (70 per cento dei livelli massimi consentiti). "Imporre limitazioni numeriche sui residui non ha senso - osserva Spieckermann - Mi domando se oggi sia piu' dannoso mangiare un frutto con tracce minime di pesticidi o fare una passeggiata nello smog delle nostre citta'!". Spieckermann osserva anche la differenza tra consumatore italiano e tedesco: "In Germania, nessuno sbuccia la frutta, nemmeno le pesche! Si lava e si addenta". EDEKA ritiene che l'attuale assortimento varietale di pere sia sufficiente alle necessita' commerciali, ma avverte: "Noi non acquistiamo pere prima del 15 settembre. Non vogliamo rifilare ai consumatori frutta che sa di legno!"."
"In rappresentanza della catena tedesca di supermercati EDEKA, Ulrich Spieckermann - il quale, grazie a pregresse esperienze professionali, ben conosce il mondo della frutticoltura italiana - concorda sull'inapplicabilita' di alcune richieste relative ai residui e ricorda che la politica di EDEKA e' stata sotto questo profilo differente (70 per cento dei livelli massimi consentiti). "Imporre limitazioni numeriche sui residui non ha senso - osserva Spieckermann - Mi domando se oggi sia piu' dannoso mangiare un frutto con tracce minime di pesticidi o fare una passeggiata nello smog delle nostre citta'!". Spieckermann osserva anche la differenza tra consumatore italiano e tedesco: "In Germania, nessuno sbuccia la frutta, nemmeno le pesche! Si lava e si addenta". EDEKA ritiene che l'attuale assortimento varietale di pere sia sufficiente alle necessita' commerciali, ma avverte: "Noi non acquistiamo pere prima del 15 settembre. Non vogliamo rifilare ai consumatori frutta che sa di legno!"."
La seconda giornata di Interpera ha preso avvio dai saluti e dalle considerazioni di alcuni ospiti istituzionali.
La seconda giornata di Interpera ha preso avvio dai saluti e dalle considerazioni di alcuni ospiti istituzionali.
Carlo Alberto Roncarati della Camera di Commercio di Ferrara ha ricordato il ruolo della frutticoltura per il territorio ferrarese e i grandi investimenti in innovazione fin qui realizzati.
Carlo Alberto Roncarati della Camera di Commercio di Ferrara ha ricordato il ruolo della frutticoltura per il territorio ferrarese e i grandi investimenti in innovazione fin qui realizzati.
"Da parte sua, per rispondere al momento di difficolta' del comparto ortofrutticolo, Tiberio Rabboni (Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna) lancia una importante iniziativa, promossa dalla Regione stessa: "Occorre più che mai oggi – dichiara Rabboni - discutere della governance europea del sistema ortofrutta alla luce delle future modifiche e dell’aggiornamento delle politiche agricole comuni"."
"Da parte sua, per rispondere al momento di difficolta' del comparto ortofrutticolo, Tiberio Rabboni (Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna) lancia una importante iniziativa, promossa dalla Regione stessa: "Occorre più che mai oggi – dichiara Rabboni - discutere della governance europea del sistema ortofrutta alla luce delle future modifiche e dell’aggiornamento delle politiche agricole comuni"."
"Voglio perciò discutere – continua Rabboni - con gli assessori di tutte le regioni ortofrutticole più importanti d’Europa per mettere a fuoco gli obiettivi prioritari comuni da sostenere a Bruxelles. Stiamo già ora lavorando – dichiara l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna - per realizzare a Cesena, il 6 ottobre prossimo il primo G20 delle regioni ortofrutticole d’Europa"."
"Voglio perciò discutere – continua Rabboni - con gli assessori di tutte le regioni ortofrutticole più importanti d’Europa per mettere a fuoco gli obiettivi prioritari comuni da sostenere a Bruxelles. Stiamo già ora lavorando – dichiara l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna - per realizzare a Cesena, il 6 ottobre prossimo il primo G20 delle regioni ortofrutticole d’Europa"."
La giornata e' proseguita con tre diverse relazioni. Nella prima, Luciano Trentini ha presentato la struttura, l'organizzazione e gli obiettivi di AREFLH, l'Assemblea delle regioni ortofrutticole europee.
La giornata e' proseguita con tre diverse relazioni. Nella prima, Luciano Trentini ha presentato la struttura, l'organizzazione e gli obiettivi di AREFLH, l'Assemblea delle regioni ortofrutticole europee.
La seconda relazione e' stata svolta da Manuel Simon (Catalonia Qualitat) e ha preso in esame i risultati della campagna di commercializzazione 2009/10 e le previsioni di produzione in Europa e Stati Uniti, con particolare riferimento alle pere estive.
La seconda relazione e' stata svolta da Manuel Simon (Catalonia Qualitat) e ha preso in esame i risultati della campagna di commercializzazione 2009/10 e le previsioni di produzione in Europa e Stati Uniti, con particolare riferimento alle pere estive.
Distribuzione della produzione di pere in Europa: l'Italia e' al primo posto con il 32 per cento della produzione totale, ma anche Belgio e Olanda non scherzano, con una produzione congiunta che arriva al 23 per cento (costituita prevalentemente da pere Conference). Secondo le anticipazioni di Catalonia Qualitat (Spagna), per le pere estive l'offerta dovrebbe attestarsi su un calo abbastanza consistente.
Distribuzione della produzione di pere in Europa: l'Italia e' al primo posto con il 32 per cento della produzione totale, ma anche Belgio e Olanda non scherzano, con una produzione congiunta che arriva al 23 per cento (costituita prevalentemente da pere Conference). Secondo le anticipazioni di Catalonia Qualitat (Spagna), per le pere estive l'offerta dovrebbe attestarsi su un calo abbastanza consistente.
La terza relazione della giornata e' stata presentata da Miguel Angel Giacinti (Gabinete MAG), il quale ha presentato tutti i dati relativi alle esportazioni di pere dai paesi dell'emisfero sud.
La terza relazione della giornata e' stata presentata da Miguel Angel Giacinti (Gabinete MAG), il quale ha presentato tutti i dati relativi alle esportazioni di pere dai paesi dell'emisfero sud.
Per il 2010 si prevede che i paesi esportatori dell'emisfero sud, tra i quali l'Argentina risulta al primo posto in termini di volumi di pere esportate, si rivolgeranno meno al tradizionale mercato europeo, per accrescere la loro presenza in aree del mondo a crescente consumo di pere, come Russia, Asia e paesi orientali in genere.
Per il 2010 si prevede che i paesi esportatori dell'emisfero sud, tra i quali l'Argentina risulta al primo posto in termini di volumi di pere esportate, si rivolgeranno meno al tradizionale mercato europeo, per accrescere la loro presenza in aree del mondo a crescente consumo di pere, come Russia, Asia e paesi orientali in genere.
Anche nella seconda giornata di Interpera sono stati organizzati due tavoli di discussione e approfondimento, con i protagonisti del settore.
Anche nella seconda giornata di Interpera sono stati organizzati due tavoli di discussione e approfondimento, con i protagonisti del settore.
"Tra i protagonisti del primo tavolo anche Gianni Amidei (Alegra) che ha ricordato i pro e i contro della produzione e commercializzazione della pera Abate. "Un tempo, le pezzature piu' pregiate di questa pera, oltre al consumo interno, andavano solo in Germania e Francia. oggi, con le nuove richieste della GDO in materia di residui, lo scenario si e' fatto piu' difficile. Vedo comunque con ottimismo lo sviluppo di nuovi mercati in paesi emergenti, a patto che sapremo affrontarli con il dovuto grado di organizzazione!"."
"Tra i protagonisti del primo tavolo anche Gianni Amidei (Alegra) che ha ricordato i pro e i contro della produzione e commercializzazione della pera Abate. "Un tempo, le pezzature piu' pregiate di questa pera, oltre al consumo interno, andavano solo in Germania e Francia. oggi, con le nuove richieste della GDO in materia di residui, lo scenario si e' fatto piu' difficile. Vedo comunque con ottimismo lo sviluppo di nuovi mercati in paesi emergenti, a patto che sapremo affrontarli con il dovuto grado di organizzazione!"."
"Un nuovo contributo alla discussione e' stato portato anche dal sudafricano Jacques Du Preez (Hortgro). Il quadro varietale in Sudafrica comprende pere Conference, William, Blush e nuove varieta' in via di sperimentazione, come la Cheeky. "Non potendo competere in termini di volumi - spiega Du Preez - puntiamo molto sulla informazione al consumatore, volta a differenziare il nostro prodotto da quello di altri competitors"."
"Un nuovo contributo alla discussione e' stato portato anche dal sudafricano Jacques Du Preez (Hortgro). Il quadro varietale in Sudafrica comprende pere Conference, William, Blush e nuove varieta' in via di sperimentazione, come la Cheeky. "Non potendo competere in termini di volumi - spiega Du Preez - puntiamo molto sulla informazione al consumatore, volta a differenziare il nostro prodotto da quello di altri competitors"."
Le proiezioni dell'offerta a breve e medio periodo in Europa e nel mondo e la ricerca di nuovi mercati sono stati gli oggetti di una nuova relazione a cura del CSO-Centro servizi Ortofrutticoli, presentata da Elisa Macchi. Per quanto riguarda le produzioni invernali, nei dati presentati da CSO relativi all’evoluzione delle superfici investite a pera nei prossimi anni si prevede una stabilita' complessiva, che lascia desumere una potenzialita' produttiva abbastanza stabile nei prossimi anni.
Le proiezioni dell'offerta a breve e medio periodo in Europa e nel mondo e la ricerca di nuovi mercati sono stati gli oggetti di una nuova relazione a cura del CSO-Centro servizi Ortofrutticoli, presentata da Elisa Macchi. Per quanto riguarda le produzioni invernali, nei dati presentati da CSO relativi all’evoluzione delle superfici investite a pera nei prossimi anni si prevede una stabilita' complessiva, che lascia desumere una potenzialita' produttiva abbastanza stabile nei prossimi anni.
Un ultimo tavolo di esperti ha concluso i lavori della seconda giornata di Interpera 2010.
Un ultimo tavolo di esperti ha concluso i lavori della seconda giornata di Interpera 2010.
"Tra i pareri espressi, anche quello di Marco Salvi, il quale ha ricordato che la pera e' un prodotto difficile da vendere e che se altri paesi commercializzano solo un quarto della produzione sui rispettivi mercati interni, l'Italia no. "Serve la capacita' di reinventarsi e di ragionare in termini di aggregazione - osserva Salvi - Il mercato nazionale e internazionale deve essere affrontato con strategie nuove, anche pensando alla creazione di un marchio. Non serve cercare chissa' dove; basta riferirsi ad esperienze gia' sperimentate con successo altrove. Penso - conclude Salvi - al caso del Belgio che, grazie alla concentrazione, riesce a vendere qualunque tipo di calibro su qualunque mercato!"."
"Tra i pareri espressi, anche quello di Marco Salvi, il quale ha ricordato che la pera e' un prodotto difficile da vendere e che se altri paesi commercializzano solo un quarto della produzione sui rispettivi mercati interni, l'Italia no. "Serve la capacita' di reinventarsi e di ragionare in termini di aggregazione - osserva Salvi - Il mercato nazionale e internazionale deve essere affrontato con strategie nuove, anche pensando alla creazione di un marchio. Non serve cercare chissa' dove; basta riferirsi ad esperienze gia' sperimentate con successo altrove. Penso - conclude Salvi - al caso del Belgio che, grazie alla concentrazione, riesce a vendere qualunque tipo di calibro su qualunque mercato!"."
Ultimi ma non meno importanti, gli interventi da parte degli sponsors della manifestazione.
Ultimi ma non meno importanti, gli interventi da parte degli sponsors della manifestazione.
Alessio Martinelli, direttore tecnico del CIV (Centro Innovazione Varietale) ha affrontato alcuni aspetti collegati al rilancio della domanda.
Alessio Martinelli, direttore tecnico del CIV (Centro Innovazione Varietale) ha affrontato alcuni aspetti collegati al rilancio della domanda.
Gianni Bonora (CPR System) ha spiegato in che modo il sistema logistico innovativo delle cassette a sponde abbattibili abbia costituito non solo un momento di aggregazione per un'intera filiera produttiva e commerciale, ma anche una forma di eccezionale risparmio sui costi e di ritorni per i soci.
Gianni Bonora (CPR System) ha spiegato in che modo il sistema logistico innovativo delle cassette a sponde abbattibili abbia costituito non solo un momento di aggregazione per un'intera filiera produttiva e commerciale, ma anche una forma di eccezionale risparmio sui costi e di ritorni per i soci.
La crescita delle movimentazioni di cassette CPR System. Il sistema, dopo il successo riscontrato nel settore ortofrutta, si ampliera' ad altri segmenti merceologici.
La crescita delle movimentazioni di cassette CPR System. Il sistema, dopo il successo riscontrato nel settore ortofrutta, si ampliera' ad altri segmenti merceologici.
Le insegne aderenti al sistema CPR.
Le insegne aderenti al sistema CPR.
In conclusione, Raffaele Benedetti di UNITEC ha fornito alla platea una rassegna sulle soluzioni tecnologiche avanzate che l'azienda e' in grado di proporre per ogni fase di lavorazione di prodotti ortofrutticoli, dal rovesciamento nella linea di lavorazione, alla calibratura, al selezionamento, fino alla pallettizzazione.
In conclusione, Raffaele Benedetti di UNITEC ha fornito alla platea una rassegna sulle soluzioni tecnologiche avanzate che l'azienda e' in grado di proporre per ogni fase di lavorazione di prodotti ortofrutticoli, dal rovesciamento nella linea di lavorazione, alla calibratura, al selezionamento, fino alla pallettizzazione.
Benedetti ha presentato le linee specifiche di UNITEC per la lavorazione della pera.
Benedetti ha presentato le linee specifiche di UNITEC per la lavorazione della pera.
Luciano Trentini ha infine concluso i lavori di Interpera 2010.
Luciano Trentini ha infine concluso i lavori di Interpera 2010.

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