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Un lettore ci ha segnalato un volantino di una catena del nord d'Italia

Chi ci guadagna a fare offerte da fame?

Nettarine in cestino a 1,28 euro il chilogrammo; meloni a 0,38 euro/kg; pomodori insalatari 0,58; melanzane 0,58. E' il volantino valido vino al 24 giugno che una catena della Gdo del nord d'Italia ha diffuso nei giorni scorsi. Un lettore di FreshPlaza, operatore della filiera ortofrutticola, ce lo ha inoltrato con la seguente riflessione.

"Sono prezzi stracciati, che fanno male a tutta la filiera. Ma in primo luogo fanno male alla Gdo stessa e sono stupito che non lo vogliano capire. Quale valore darà mai il consumatore alla fatica del nostro lavoro, se due chilogrammi di melone costano meno di un caffè? Perché umiliarci in tal modo credendo di fare chissà quale promozione?"



Per l'operatore, il problema non è tanto lo sconto operato in un preciso frangente, ma il fatto che settimanalmente questi prezzi stracciati vengano ripetuti dalle varie catene. E a pagare gli sconti non sono quasi mai le catene, ma la struttura di commercializzazione e quindi l'agricoltore.

"Ai convegni o sui giornali tutti si riempiono la bocca con il made in Italy e i prodotti di qualità, ma poi tutte queste belle intenzioni prima o poi finiscono in una bolla di sapone. La corsa è sempre al prezzo più basso. Faccio una proposta fuori dagli schemi: invece dello sconto, ci vorrebbero dei prodotti ad altissimo prezzo. Prodotti di qualità eccelsa che costino il triplo di quelli normali. Io sono certo che in tal modo i consumatori con una fascia di reddito medio-alta li acquisterebbero, mentre quelli a fascia medio bassa darebbero il giusto valore all'ortofrutta standard".

Il medesimo volantino riporta altre offerte a quotazioni stracciate: zucchine a 0,45, cetrioli a 0,45, angurie a 0,29, albicocche a 1,28. Ci si domanda quanto il produttore venga remunerato...

"Vorrei che le catene della Gdo che propongono queste offerte - conclude l'operatore - capissero che non fanno il bene dell'ortofrutta italiana. Io non credo che quando qualcosa viene proposta sottocosto, le vendite ne traggano chissà quale beneficio. Capisco che i volantini servano per attrarre più consumatori nel punto vendita e per fidelizzarli, quel che non comprendo è perché farlo a spese nostre. Il settore primario va valorizzato, non trattato da pezzente. La dignità degli agricoltori non si compra con 0,28 euro/kg".