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Filippo Ferrara:

"Presto i nostri 100 terrazzamenti di limoni potrebbero avere una conformazione diversa"

La gestione complessa della limonicoltura a terrazzamenti in Campania, unita all'aumento dei costi operativi e ai problemi fitosanitari, sta spingendo alcuni operatori a cercare soluzioni drastiche.

Finora ancora in pochi hanno deciso di sperimentare un nuovo approccio di coltivazione dei limoneti storici del territorio. Coloro che hanno intrapreso nuove strade ritengono che solo le innovazioni nell'allevamento delle piante possano rispondere a problematiche quali l'incremento dei costi operativi, le crescenti difficoltà logistiche e l'impatto dei mutamenti climatici, aggravati dalla diffusione di problemi fitosanitari.

© Filippo FerraraForma di allevamento tradizionale a pergola

Il giovane Filippo Ferrara, tra i gestori dell'azienda agricola Il Giardino Dorato, situata a Maiori (Salerno), ha intrapreso una sperimentazione che ridefinisce la coltivazione dei limoneti storici del territorio amalfitano, grazie a una potatura di riforma: "Sono circa 100 i terrazzamenti che possediamo, ubicati tra i diversi areali, per un totale di 1.200 piante. Si tratta di piccoli appezzamenti, tipici del nostro territorio, dove la media per ogni impianto è di poche decine di alberi di limoni, disposti su circa tre file. La necessità di stravolgere la forma storica di allevamento si è manifestata in modo urgente circa due anni fa, quando la diffusione fungina del malsecco ha colpito circa il 70% dei nostri limoneti".

Mentre prima si coltivava esclusivamente con il sistema a pergola, ora l'approccio tecnico è completamente mutato, puntando a coltivare alberelli dell'altezza di 2-2,5 m. "Abbiamo rinnovato le piante, alcune delle quali avevano oltre cinquanta anni d'età, intervenendo con una potatura di riforma e dunque un taglio a 30 cm sopra l'innesto. Il sesto d'impianto è stato modificato, passando da 4x4 m - tipica della forma di allevamento a pergola - all'attuale 2x4 m. Finora, abbiamo tagliato 400 piante per evitare la perdita totale del reddito, mantenendo una produzione di circa 20 t di limoni dagli impianti attivi".

© Filippo FerraraNuova forma di allevamento: stato delle piante a 18 mesi dal taglio di riforma

La nuova gestione è pensata per superare le difficoltà legate alla storica complessità colturale. Le problematiche non si limitano agli aspetti fitosanitari, ma coinvolgono anche la gestione della potatura e delle piegature dei rami: con il vecchio sistema, queste operazioni richiedono l'utilizzo di scale, rendendo il lavoro faticoso e anche pericoloso.

"L'obiettivo primario della trasformazione è la sostenibilità finanziaria - afferma Filippo Ferrara - Abbiamo deciso di rinnovare i nostri limoneti storici con qualcosa di più gestibile. Ciò ha impatti positivi sul fronte produttivo e logistico, ma soprattutto economico".

A circa diciotto mesi dal taglio di riforma, le piante mostrano segnali di buona risposta e l'azienda prevede di ottenere i primi risultati produttivi già a partire dalla prossima fioritura. "L'iniziativa ha suscitato curiosità: ci sono altri agricoltori che hanno chiesto informazioni e attendono i primi frutti per valutare l'adozione di questa scelta, da noi ritenuta indispensabile per la sopravvivenza economica".

Per maggiori informazioni:
Il Giardino Dorato
Via Marito, 20
84010 Maiori
+39 366 300 8201

Per maggiori informazioni:
Agronomo Vito Vitelli
+39 3392511629
[email protected]
vitovitelli.blogspot.com

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