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Blocchi indefiniti e prolungati in corso in tutti i punti doganali greci

Gli agricoltori greci hanno nuovamente dato il via oggi a un blocco a tempo indeterminato del principale valico doganale tra Grecia e Bulgaria, quello di Promachonas (Kulata in Bulgaria), per il transito dei camion, proseguendo nell'attuazione del piano di escalation delle mobilitazioni annunciato a inizio settimana. Di conseguenza, il valico doganale torna a chiudere dopo la temporanea riapertura di alcune ore avvenuta il 17 dicembre, che mirava ad alleggerire l'area dalle code di camion lunghe chilometri che si erano formate.

Inoltre, anche giovedì 18 dicembre, agricoltori e allevatori di Nevrokopi, nella regione di Drama, hanno creato un blocco di otto ore (fino alle 20:00). Il presidio è stato allestito a 500 metri dal valico doganale di Exohi, al confine greco-bulgaro, e durante il blocco è stato vietato l'ingresso e l'uscita di camion di ogni tipo, mentre la circolazione di veicoli privati e autobus turistici avveniva tramite percorsi alternativi.

© Fotis Karabetsos | FreshPlaza.it

I produttori presenti al valico doganale di Evzonoi hanno bloccato il passaggio a partire dalle 18 per quattro ore. Il blocco ha riguardato sia l'ingresso sia l'uscita dal Paese ed è stato applicato a tutti i veicoli – camion e automobili – con il transito consentito solo in casi di emergenza.

È stato inoltre deciso dai produttori presenti sul posto, un blocco di quattro ore del valico doganale di Niki (fino alle 23:00), con la mobilitazione che riguarda tutti i camion. Allo stesso tempo, la fondamentale arteria stradale che collega Salonicco con la Macedonia Occidentale, nonché con Atene e la Grecia meridionale, rimane chiusa a tempo indeterminato all'altezza di Malgara.

© Fotis Karabetsos | FreshPlaza.it

Secondo Maria Anastasiadou, direttrice commerciale della Kavala Coop di Kavala, il trasporto dei kiwi, così come di altri prodotti, sta affrontando molteplici difficoltà, tra cui la carenza di camion dovuta ai forti ritardi alle frontiere, l'aumento dei compensi per gli autisti, le numerose ore di ritardo nel trasporto stradale verso i porti di carico per l'export, nonché la perdita totale delle rotte marittime.

© Fotis Karabetsos | FreshPlaza.it

L'inasprimento dei blocchi ai valichi doganali e sulle arterie stradali, iniziato nella notte tra il 17 e il 18 dicembre, è stato innescato dall'ira degli agricoltori, i quali, nonostante le promesse del governo, non hanno ancora ricevuto il sostegno di base che spetta loro da mesi e che, il 17 dicembre, hanno visto l'organismo statale di assicurazione avviare una serie di sequestri dai loro conti per il pagamento dei contributi, senza che loro abbiano ricevuto nemmeno un euro.

© Fotis Karabetsos | FreshPlaza.it

Nel tentativo di attenuare la rabbia e l'indignazione di agricoltori e allevatori, il viceministro dello Sviluppo Rurale e dell'Alimentazione, Christos Kellas, intervenendo ieri mattina sui media, ha osservato che ciò è avvenuto "per una svista, a causa di un errore del consulente tecnico".

© Fotis Karabetsos | FreshPlaza.it

I blocchi stradali agricoli in tutto il Paese sono in fermento. Finora il governo non si è espresso in merito a nessuna delle loro richieste, né a quelle relative al pagamento dei sussidi arretrati, né a quelle relative alla riduzione dei costi di produzione e alla tutela del loro reddito.

Dalla riunione nazionale degli agricoltori svoltasi ieri sono emersi nuovi sviluppi, con segnali che indicano mobilitazioni ancora più dure nel prossimo futuro.

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