È recente un articolo di Giorgio Santambrogio intitolato 'Supermercato Sociale' in cui, con sapiente connubio di penna e concetti, si illustra l'evoluzione lenta, inesorabile, ma anche auspicabile, del Pdv in Point of Meeting (Pom). Un'epocale trasformazione del retail da luogo prettamente commerciale a luogo di incontri, centro di cultura, punto di arricchimento personale sia attraverso le relazioni interpersonali che crea sia attraverso la comunicazione interna di reparto, veicolo potenzialmente incessante di informazioni, news, racconti.
© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it
Ma perché condividere tale concetto, o meglio intuizione, su Parole d'Ortofrutta? Perché da sempre la vision che ha permeato questa rubrica si è incentrata su un reparto che coinvolgesse in maniera scenografica e narrante il cliente, attirandolo e fidelizzandolo tramite l'effetto "wow" e l'effetto memoria storica, elementi che trascendono la mera esposizione commerciale e il fattore prezzo, creando un dialogo duraturo e coinvolgente.
Così come, allo stesso modo, il più volte invocato racconto del prodotto, la brevi-storia della sua origine, caratteristiche, peculiarità, possibili ricettazioni, non sono altro che l'esigenza di creare un'intesa silente con il visitatore, incuriosendolo con info che, al contempo, ne arricchiscano la cultura personale, ne stuzzichino la curiosità, ne solletichino il desiderio di conoscere.
E ancora, l'utilizzo delle in-store con presidio di hostess non è forse anche questo il metodo primario per creare socialità e portare il prodotto da elemento di scambio a fattore socializzante, rendendolo desiderabile anche in futuro, grazie alla sua trasformazione in storia condivisa? A tutto aggiungiamo la necessità di avere repartisti sempre più in grado di raccontare il prodotto, in qualità di esperti conoscitori dello stesso, della sua filiera di campo, della sua destinazione d'uso, tanto da assurgere al ruolo di Ciceroni, oratori tra le gondole espositive! Non dimentichiamo, da ultimo, il ruolo storico del banconista ittico, carne e gastronomia come fulcro catalizzante la fiducia di un cliente, desideroso di essere guidato nella scelta da una voce amica e rassicurante.
Se le premesse sono queste, probabilmente in un prossimo futuro assisteremo anche a un'evoluzione degli spazi interni, che si renderanno più adatti a soddisfare i bisogni di socializzazione, plasmandosi più al cliente che non all'asettico modello espositivo attuale.
E chissà che, spostando il fulcro dell'attenzione da vendite e margini al fattore umano, non ci si ritroverà a inventariare i primi in maniera più copiosa!
Giancarlo Amitrano
Esperto retail
(Rubrica num. 81)