La nuova stagione delle fragole egiziane è iniziata con circa due settimane di anticipo rispetto allo scorso anno. "Il 10 novembre avevamo già i primi frutti, ma ora abbiamo lo stesso problema dell'anno scorso: ci sono pochi grandi aerei disponibili", afferma Alain Tulpin del fornitore di servizi logistici Tulpin Group, specializzato nel trasporto aereo, in particolare di fragole egiziane destinate al Regno Unito e alla Germania.
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"È un problema che abbiamo riscontrato sempre più spesso negli ultimi anni con la crescita dell'e-commerce. I piccoli aerei charter, che chiamiamo 'baby charter', possono trasportare a malapena 20 tonnellate. Gli aerei più grandi provenienti dall'Egitto possono trasportare 60 tonnellate, mentre un Jumbo o un Boeing 777 arrivano addirittura a 100. Ma, a causa della situazione tra Stati Uniti e Cina, questi aerei sono ancora una volta tutti prenotati per l'e-commerce dalla Cina. Di conseguenza, il problema resta lo stesso dello scorso anno. Dal 1° gennaio il Belgio introdurrà una tassa di 2 euro su ogni pacco e-commerce, ma questo non fermerà le persone: si tratta solo di un gesto simbolico. L'e-commerce continua a crescere e dovremo farci i conti", spiega Tulpin.
"Di certo non manca la domanda. Il mercato si muove molto velocemente e la richiesta è enorme. I mercati in Europa e nel Regno Unito sono attualmente vuoti. In Belgio e nei Paesi Bassi, le forniture vanno principalmente ai loro supermercati, creando buone opportunità per l'offerta egiziana. Anche i prezzi sono notevolmente più alti rispetto allo scorso anno, circa 10 euro a cassa, il che è positivo. Un coltivatore deve poter guadagnare qualcosa, altrimenti smette di coltivare".
Ritardi dovuti alle ispezioni
"Anche in Egitto il raccolto è soddisfacente. Riceviamo molti carichi dagli aeroporti di Ostenda, Hahn e Francoforte, Maastricht, Liegi e in parte anche da Bruxelles. Amsterdam non ancora, ma probabilmente seguirà il mese prossimo. Gli scioperi hanno causato dei ritardi, ma a oggi la situazione è tornata sotto controllo. Ciononostante, le operazioni non sono ancora completamente regolari. Ci sono ancora molti ritardi dovuti ai controlli. Dal 30 ottobre, l'Europa richiede che tutti i piccoli frutti provenienti dai Paesi extra-Ue siano sottoposti a controlli fitosanitari al 100%", sottolinea Tulpin.

"Adesso tutto deve essere controllato, mentre prima spesso ci si basava solo sui documenti. Ciò provoca ritardi ovunque e vale non solo per le fragole dall'Egitto, ma anche per i mirtilli dal Marocco e, in generale, da tutti i Paesi extra-Ue. Il Regno Unito una volta sdoganava tutto rapidamente ma, nonostante la Brexit, spesso adotta comunque misure simili. Ora tutto deve essere ispezionato direttamente in banchina, causando ritardi significativi".
L'Egitto domina il mercato dei surgelati
L'imprenditore osserva inoltre che l'Egitto sta lentamente, ma inesorabilmente, dominando il mercato delle fragole surgelate. "L'Egitto coltiva soprattutto per il segmento dei surgelati e, negli ultimi anni, ha investito molto in questo comparto. Oggi il Paese è il maggiore fornitore di fragole surgelate al mondo. Quest'anno, i volumi supereranno le 500mila tonnellate. Sul mercato dei surgelati, l'Egitto sta sempre più sostituendo la Polonia, dove i salari in aumento rendono la produzione più costosa. In Egitto, i costi di produzione sono più bassi e la popolazione sta crescendo molto rapidamente. Quando ci sono stato per la prima volta, nel 1998, la popolazione era di 62 milioni, oggi sono 120 milioni. Una crescita enorme".
"Stanno inoltre costruendo tre grandi celle refrigerate per conservare i loro prodotti, rendendoli meno dipendenti dagli acquirenti che spingono per prezzi bassi. Questo consente loro di avere un maggiore controllo. Possono immagazzinare e vendere quando il cliente ne ha bisogno, invece di surgelare e spedire tutto immediatamente", conclude Tulpin.
Per maggiori informazioni:
Alain Tulpin
Tulpin Group
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