La limonicoltura a terrazzamenti sulla Costiera Amalfitana e nella Penisola Sorrentina si basa storicamente su un modello agricolo di estrema complessità. Difatti, a fronte a costi operativi elevati, difficoltà logistiche crescenti, mutamenti climatici e una pressione fitosanitaria molto difficile da sostenere, c'è chi decide di attuare una rivisitazione della forma di allevamento. Tra questi, anche i giovani produttori Luigi e Danilo Vinaccia, i quali hanno recentemente avviato un profondo cambiamento nel sistema aziendale di coltivazione dei loro 3 ettari di limoneti.
© Luigi Vinaccia | © Luigi Vinaccia |
"Circa un anno fa, in collaborazione con l'agronomo Vito Vitelli, abbiamo deciso di stravolgere alcuni dei nostri giardini di limoni adottando una nuova forma di allevamento innovativa, dunque non più quella a pergola. Una necessità che deriva in gran parte dall'insostenibilità economica del sistema tradizionale. I vecchi impianti, infatti, con piante che raggiungono i 5-6 metri di altezza, richiedono manodopera altamente specializzata. La gestione dei vecchi impianti, se in passato era fattibile grazie al contribuito dell'intera famiglia, ora richiede l'assunzione di personale esterno per qualsiasi lavoro, aumentando notevolmente le spese, soprattutto se si considerano le dimensioni ridotte e frazionate degli appezzamenti (in media 2000-3000 mq)".
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A gravare sul bilancio operativo vi sono anche le norme sulla sicurezza del lavoro, diventate molto stringenti, e le sfide logistiche. Il frazionamento dei terreni in lotti non vicini e la collocazione in aree ad alta intensità turistica e di traffico triplicano le difficoltà delle operazioni in questi piccoli appezzamenti.
© Luigi VinacciaIl problema dei costi si acuisce sul fronte fitosanitario, riproponendo la questione dei costi troppo elevati. "Lo sviluppo di nuovi parassiti e la maggiore resistenza alle criticità fitosanitarie (come funghi, insetti e ragnetto rosso) anche a causa dell'abuso di fitofarmaci, costringe noi produttori a cicli di trattamenti frequenti. In pochi sono poi disposti a eseguire i trattamenti con la lancia, per ragioni di sicurezza e salute".
Per ripristinare la sostenibilità economica, la strategia consiste nell'adottare nuove forme di allevamento e sistemi di gestione, passando dalle piante grandi con rami allungati – che sembrano quasi dei vigneti – a una morfologia più contenuta. "Finora, tale approccio moderno è stato adottato in oltre 2mila mq, dopo una potatura di riforma. Credo che le piante possano entrare nuovamente in produzione entro circa due anni. La nuova forma di allevamento prevede una riduzione dell'altezza delle piante a circa 2,5 metri, rispetto ai precedenti 5-6 metri. La chiave è la gestione preventiva, formando un alberello in partenza già più contenuto piuttosto che farlo crescere e poi sistemarlo a posteriori".
I nuovi "giardini" (così chiamano in Costiera i limoneti), allevati in modo innovativo, possono essere gestiti tranquillamente anche da una singola persona, proprio perché risultano comunque di piccole dimensioni. "La scelta di rinnovare totalmente i limoneti è obbligata, dato che i costi non fanno altro che lievitare, la manodopera scarseggia, il clima muta (specie con il caldo invernale che anticipa la fioritura) e la gestione delle malattie peggiora, con nuovi fitofagi resistenti", conclude Vinaccia.
Per maggiori informazioni:
Società Agricola Vinaccia
Via Legittimo 15
Piano di Sorrento
+39 333 184 6975

