La notizia della sospensione degli attacchi da parte delle milizie Houthi contro Israele e contro il traffico navale nel Mar Rosso ha generato immediate reazioni nel settore del trasporto container. Secondo l'analista Peter Sand, responsabile delle analisi di Xeneta, un ritorno in massa delle navi nella regione avrebbe un impatto di vasta portata sulle rotte globali e sulle tariffe, ma la cautela resta elevata. L'analista ha sottolineato che "i dettagli sono ancora vaghi e non si può basare la sicurezza di equipaggi, navi e carichi sulla parola delle milizie Houthi".
Per le compagnie di navigazione, e ancor più per le assicurazioni, serviranno garanzie concrete prima di riprendere le rotte tradizionali attraverso il canale di Suez. Alcuni vettori hanno già effettuato viaggi di prova - come le portacontainer Cma Cgm Zheng He e Cma Cgm Benjamin Franklin - ma nel complesso il numero di passaggi di portacontainer nel canale è in calo costante nel 2025.
Un eventuale abbassamento percepito del rischio potrebbe spingere a una graduale ripresa dei transiti ma, come precisa Xeneta, difficilmente si tornerà ai livelli del 2023 in tempi brevi. Attualmente le deviazioni verso la rotta del Capo di Buona Speranza, adottate per evitare il Mar Rosso, stanno assorbendo circa due milioni di teu di capacità globale, con un conseguente aumento dei tempi di navigazione e della domanda di navi.
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Fonte: Trasporto Europa