Sebbene il mercato delle banane in Iran sia in costante crescita, quest'anno l'offerta interna e le importazioni stanno registrando fluttuazioni e un calo. Savana Nasseriakbar, esperta di ricerca e sviluppo presso l'azienda iraniana di importazione Persian Dasht Product Company, condivide alcune sue riflessioni.
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L'Iran sta affrontando una siccità decennale che sta influenzando la produzione locale di banane. Nasseriakbar spiega: "Il cambiamento climatico è diventato una preoccupazione crescente sia per la produzione sia per il commercio. I mutamenti dei modelli meteorologici, le precipitazioni irregolari e l'aumento delle temperature hanno aumentato il rischio di malattie fungine che minacciano le colture frutticole. In tutto il mondo, problemi come la malattia di Panama, un'infezione fungina devastante per le piantagioni di banane, dimostrano la vulnerabilità della frutticoltura in condizioni climatiche mutevoli. Le banane prosperano in ambienti umidi, tropicali e subtropicali, ma i loro apparati radicali superficiali e le loro delicate chiome le rendono estremamente suscettibili alla siccità. Gli studi indicano che una diminuzione annuale di 100 millimetri di pioggia può ridurre i raccolti di banane fino al 65%, rappresentando una grave minaccia per la sostenibilità della produzione".
"Nel lungo periodo, si prevede che l'intensificarsi delle siccità e delle ondate di calore ridurranno la quantità di terreno idoneo alla coltivazione delle banane. Sebbene i moderni sistemi di irrigazione possano compensare temporaneamente la diminuzione delle precipitazioni, siccità prolungate e ondate di calore intense possono provocare un degrado irreversibile del suolo".
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La produzione locale di banane in Iran copre solo una parte della domanda interna, rendendo necessarie le importazioni. Secondo NasseriAkbar, queste provengono da diversi Paesi, tra cui Ecuador, India e Filippine. Tuttavia, le importazioni risultano ridotte anche a causa del contesto economico. NasseriAkbar spiega che, per poter importare banane, è necessario esportare mele.
"La politica iraniana sul commercio di frutta collega le autorizzazioni alle importazioni alle prestazioni delle esportazioni. Ad esempio, le esportazioni di mele spesso determinano il volume di banane consentito per l'importazione ogni stagione, al fine di mantenere l'equilibrio della bilancia commerciale e delle riserve valutarie. La varietà Red Delicious resta la più prodotta ed esportata grazie al suo colore, al sapore e alla buona conservabilità. Ogni anno, l'Iran esporta circa 4 milioni di tonnellate di mele, posizionandosi tra le principali nazioni esportatrici al mondo. Questo settore contribuisce in modo significativo all'economia agricola del Paese e sostiene migliaia di agricoltori e imprese locali".
In questo contesto, le importazioni iraniane di banane sono diminuite quest'anno. "Di recente, la Persian Dasht e altri commercianti iraniani hanno ridotto le importazioni stagionali di banane, in parte a causa delle normative nazionali sull'importazione e delle difficoltà di approvvigionamento, dovute ai cambiamenti climatici che interessano le regioni produttrici di mele. Il nostro principale Paese di provenienza per le banane è l'India, e quest'anno abbiamo dovuto ridurre le nostre importazioni di banane del 6%", sottolinea NasseriAkbar.
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"Nonostante queste difficoltà, la domanda interna di banane in Iran rimane solida. Il consumo è in costante aumento, con una crescita stimata del 3-5% annuo, trainata dalla crescita demografica e da una maggiore propensione verso alimenti sani e naturali. Inoltre, la Persian Dasht continua ad adattarsi a queste dinamiche di mercato e ambientali in continua evoluzione, pur rimanendo impegnata in pratiche commerciali sostenibili, catene di approvvigionamento resilienti ai cambiamenti climatici e nel rafforzamento delle partnership internazionali per garantire che l'Iran rimanga un esportatore e importatore affidabile di frutta sul mercato agricolo globale", conclude NasseriAkbar.
Per maggiori informazioni:
Savana NasseriAkbar
Persian Dasht Product Company
[email protected]
