L'America Latina e i Caraibi rappresentano la principale regione esportatrice di banane, responsabile di circa l'80% delle esportazioni mondiali (fonte: Istituto internazionale per lo sviluppo sostenibile). All'interno dell'America Latina, l'Ecuador è il principale Paese produttore, con circa 285 milioni di casse di banane da 40 libbre (18 kg) destinate all'esportazione. Questo volume supera di gran lunga la produzione di Costa Rica e Guatemala insieme.
"Per noi, l'Ecuador rappresenta un'area di produzione piuttosto limitata rispetto al nostro volume totale. Tuttavia, è una regione di coltivazione estremamente importante perché fornisce frutta nei periodi in cui l'America Centrale non può farlo a causa delle condizioni meteo avverse. Questo rende l'Ecuador un'area cruciale per garantire ai nostri clienti una fornitura costante e affidabile di banane", ha affermato Jorge Pelaez Reyes, vicepresidente senior per l'America Centrale (CECAB) della Fresh Del Monte.
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Tropical Race 4
A settembre è stato confermato il primo caso di Tropical Race 4 (TR4) in Ecuador, un evento che desta forte preoccupazione. Il fungo, che si diffonde attraverso il terreno, è stato identificato per la prima volta nel Sud-est asiatico e, da allora, si è diffuso in tutto il continente asiatico, in Medio Oriente e in Sud America. TR4 si diffonde attraverso materiale vegetale e terreno infetti, riducendo le rese e la qualità dei frutti. La malattia invade il sistema vascolare della pianta, causandone l'appassimento e alla fine la morte. Sebbene la diffusione iniziale di TR4 possa sembrare lenta, la malattia può rapidamente evolvere in una fase di crescita esponenziale. È estremamente distruttiva in quanto non esiste un trattamento chimico efficace e il fungo è in grado di rimanere nel terreno per decenni. "Una volta che TR4 colpisce una piantagione, quel terreno non potrà più produrre banane per molti anni. La principale preoccupazione è che alcuni coltivatori potrebbero non disporre di adeguate misure di biosicurezza o non avere le risorse economiche per investire nel controllo della malattia. Se queste carenze non verranno affrontate tempestivamente, le conseguenze potrebbero essere irreversibili, una volta che la malattia si sarà diffusa ulteriormente", ha commentato Pelaez Reyes.
Aumento dei costi per combattere le malattie
Sono necessari investimenti urgenti e proattivi per rafforzare la gestione delle malattie e i protocolli di biosicurezza. Senza un'azione immediata, l'industria delle banane rischia di affrontare gravi interruzioni nel prossimo futuro. Purtroppo, TR4 non è l'unica malattia che sta avendo un forte impatto sull'industria delle banane. Un'altra grave fitopatia che colpisce le coltivazioni di banane in tutto il mondo è la Sigatoka nera. Sebbene anch'essa sia una malattia fungina, si differenzia da TR4 per il modo in cui attacca la pianta e per le strategie di gestione possibili. La Sigatoka nera colpisce principalmente le foglie del banano, riducendo la fotosintesi e, di conseguenza, la resa. Si diffonde rapidamente tramite vento e pioggia, ma può essere controllata mediante fungicidi, varietà resistenti e un'attenta igiene in campo. La Sigatoka nera indebolisce la pianta, ma non la uccide né rende il terreno inutilizzabile. Con una gestione costante, la produzione può continuare, sebbene a costi significativamente più elevati.
"È importante sottolineare che la malattia sviluppa resistenza ai farmaci, richiedendo quindi maggiori trattamenti, con conseguente aumento dei costi", ha sottolineato Reyes. La Sigatoka nera è diffusa in quasi tutte le principali regioni produttrici di banane, tra cui l'America Latina, i Caraibi, l'Africa, il Sud-est asiatico e il Pacifico.
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Impatto su coltivatori e consumatori
Sempre più spesso, le malattie rappresentano delle sfide sempre più impegnative per il settore delle banane. In Costa Rica, uno dei principali Paesi produttori di banane, l'impatto della Sigatoka è pesante, con perdite previste che potrebbero superare il 22% entro la fine dell'anno. Un numero crescente di regioni di coltivazione viene colpito da malattie insidiose e, per garantire la sostenibilità del settore nel lungo periodo, sarà necessario un maggiore coordinamento lungo tutta la catena del valore, in modo che le pressioni sui campi siano comprese e condivise.
"Gli agricoltori non possono più sostenere da soli questi costi crescenti, ed è fondamentale agire collettivamente per supportarli e stabilizzare la catena di approvvigionamento. In caso contrario, le banane potrebbero scomparire", ha concluso Pelaez Reyes. Nel breve periodo, i consumatori potrebbero riscontrare una minore disponibilità del frutto, accompagnata da prezzi più elevati per compensare i costi del controllo delle malattie.
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Claudia Pou
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