In Pakistan, la stagione dei mandarini Kinnow si preannuncia decisamente migliore rispetto all'anno scorso. Ad affermarlo è Shoaib Ahmad Basra, amministratore delegato dell'azienda National Fruit Pakistan. "Ci aspettiamo circa il 10% in più rispetto a un raccolto normale, ma in realtà è il doppio rispetto a quello dell'anno scorso. La scorsa stagione è stata difficile, perché abbiamo avuto solo circa la metà del volume abituale".
La produzione nazionale potrebbe raggiungere circa 2,8 milioni di tonnellate quest'anno, con l'obiettivo di esportarne oltre 0,5 milioni di tonnellate per un valore di circa 200 milioni di dollari. Basra sottolinea: "Anche se c'è più frutta, i calibri sono più piccoli ma, nel complesso, il raccolto più abbondante significa maggiori quantità disponibili per l'esportazione".
© National Fruit Pakistan
Basra sostiene che, come lui, anche gli altri esportatori si stanno preparando per una stagione caratterizzata da difficoltà logistiche. "La chiusura del Mar Rosso e il conflitto tra Russia e Ucraina hanno ridotto alcuni dei nostri mercati chiave per i mandarini di piccolo calibro. Inoltre, il confine tra Pakistan e Afghanistan è chiuso da un mese, il che rappresenta un grande problema, dato che l'Afghanistan è un importante acquirente di mandarini Kinnow di qualità inferiore e la principale via di transito per i Paesi della CSI come l'Uzbekistan, attualmente il nostro maggiore acquirente".
Gli esportatori fanno affidamento sulla riapertura del confine tra Afghanistan e Pakistan all'inizio della stagione, a fine novembre. "Se il confine riaprirà entro i primi di dicembre, le esportazioni potrebbero aumentare del 40% in tutti i mercati. Ma se rimarrà chiuso, i coltivatori e gli esportatori si troveranno in difficoltà con una grande quantità di frutti di piccolo calibro difficili da vendere, con conseguenti pressioni sui prezzi e sui margini di profitto", spiega Basra.
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La domanda è sostenuta da Paesi come Uzbekistan, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Indonesia e Filippine. "Il mandarino Kinnow domina le esportazioni di agrumi del Pakistan, sebbene stia perdendo parte della sua popolarità a causa dei semi e di problemi estetici. Oggi i compratori desiderano frutti senza semi e dall'aspetto migliore", osserva Basra, aggiungendo che National Fruit Pakistan sta pianificando di entrare nei mercati del Vietnam e della Thailandia, anche se le normative in materia di quarantena stanno attualmente rallentando i progressi.
La stagione inizia ufficialmente a fine novembre, e dicembre e gennaio si preannunciano mesi intensi grazie alle vendite natalizie e di Capodanno. "Con il Ramadan e l'Eid-Ul-Fitr che si celebrano rispettivamente a febbraio e marzo, la domanda riprenderà sia a livello locale sia in Medio Oriente". Basra spera che il confine afghano riapra presto per garantire una stagione senza intoppi. "Un'eccessiva quantità di frutti di piccoli calibri senza acquirenti potrebbe far scendere i prezzi e danneggiare i coltivatori", conclude Basra.
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