"Di recente si è registrato un eccesso di offerta di lime dal Brasile verso l'Europa, che negli ultimi mesi è andato via via aumentando. Questa è una reazione alla frammentazione del mercato delle esportazioni", ha affermato Rob Cullum, managing director della Pacific Produce. "In Brasile, ci sono troppi esportatori e broker che, negli ultimi anni, hanno ampliato la loro attività, grazie agli elevati rendimenti del mercato. È proprio questo a causare il problema attuale. Ogni settimana i volumi previsti (dal Brasile) indicavano una diminuzione delle esportazioni, ma nella realtà è accaduto il contrario. Durante i mesi estivi, il mercato è riuscito a gestire la situazione con prezzi più bassi o i ritardi delle navi, causando delle carenze temporanee. Tuttavia, ora che l'autunno è arrivato, con il calo dei consumi e i volumi elevati ad aggravare il problema, saranno difficili le trattative tra esportatori e commercianti. Il calo dei profitti previsti sarà significativo: chi ci rimetterà?".
La domanda di lime è risultata nella norma. È un prodotto stabile, sostenuto dal clima soleggiato. Gli ostacoli sono le finanze dei consumatori. Il prodotto dipende fortemente dal settore alberghiero, che è sotto enorme pressione.
"In generale si è verificato un eccesso di offerta ma, con qualità e logistica a intermittenza, il percorso è diventato accidentato. Grandi volumi, ma di qualità inferiore, provenienti dal Brasile, sono stati la norma per un po' di tempo. La qualità media è scesa ma, come per tutti i prodotti, esiste una gamma di qualità tra i diversi fornitori", sottolinea Cullum.
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Paesi fornitori
Il Brasile è il principale fornitore dell'Europa e domina il flusso sul mercato. L'America Centrale si concentra sull'approvvigionamento dagli Stati Uniti: alcuni volumi arrivano in Europa, ma molti meno rispetto al passato. Anche la Colombia si concentra sugli Stati Uniti, ma sta guadagnando terreno con aziende tecnicamente approvate, e una piccola percentuale raggiungerà l'Europa.
La stagione peruviana inizierà a breve e gli Stati Uniti resteranno la destinazione principale, favorita dalla coincidenza con la bassa stagione messicana, che apre degli spazi sul mercato statunitense: una quota ragionevole sarà destinata all'Europa per i programmi specifici. Il Vietnam, fornitore abituale dell'Europa, continua invece a soffrire di tempi di trasporto prolungati.
Anche con volumi relativamente consistenti provenienti da fonti alternative, la realtà è che il Messico continua a dominare il mercato statunitense, così come il Brasile quello europeo.
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Logistica
"La logistica rimane un problema: le navi continuano a saltare i porti o vengono dirottate verso altri scali. Il porto di ingresso abituale per il Brasile era London Gateway, ma ora è stato spostato a Southampton, perché Gateway non riesce a gestire il volume di traffico. Per noi, questa soluzione è preferibile rispetto a saltare i porti e poi tornare alle navi feeder dopo due settimane. I tempi di spedizione dei lime sono cruciali per la qualità. Tuttavia, Southampton comporta costi maggiori per la logistica interna a causa della distanza, aumentando così le spese, e la precisione dei costi è fondamentale per i prodotti ortofrutticoli: ogni deviazione dal piano originario risulta molto penalizzante. Non siamo gli unici nel settore dei lime a dover affrontare questa situazione. Il problema non si limita al Regno Unito: ci sono criticità ovunque, e abbiamo dovuto adattarci creando piani di emergenza ogni volta che è stato possibile", spiega Cullum.
I volumi di esportazione dal Brasile stanno finalmente diminuendo, ma questo non rappresenta un motivo di festa per i prezzi di mercato. I consumi continueranno a calare con il clima più freddo e umido, e mantenere l'equilibrio resta sempre fondamentale.
"I prezzi in Brasile aumentano come reazione naturale ai minori volumi di esportazione, ma i prezzi sul mercato non sempre seguono la stessa tendenza. Il lime è molto reattivo: bastano 2-3 settimane di reale carenza di offerta affinché il mercato salga. La situazione è complicata dalla qualità eterogenea. Ogni anno è diverso e non scommetterei troppo sul prezzo di mercato. La nostra missione è quella di rifornire continuamente i nostri clienti e non creare loro il problema della volatilità", conclude Cullum.
Per maggiori informazioni:
Robert Cullum
Pacific Produce
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